Baselitz mette a nudo i grandi maestri

Al Kunsthistorisches Museum l’artista tedesco dialoga con le opere antiche, che lui cominciò a conoscere fin da bambino nella Pinacoteca di Dresda

«Finger Painting-Female Nude» (1972), di Georg Baselitz (particolare). Humlebæk, Louisiana Museum of Modern Art. © Georg Baselitz 2023
Flavia Foradini |  | Vienna

È l’85mo compleanno di Georg Baselitz l’occasione per la mostra «Maestri nudi» che il Kunsthistorisches Museum (Khm) dedicata dal 7 marzo al 25 giugno all’artista originario della Ddr ma diventato presto un pittore dall’aura scandalosa in Germania Ovest. Baselitz è stato invitato a far dialogare proprie opere con grandi maestri di sua scelta, fra cui Cranach il Vecchio, Parmigianino, Correggio, Tiziano e Rubens. «Lavora con coerenza da sessant’anni con tecniche e generi classici. Ha una spiccata sensibilità storico artistica. Già da bambino cominciò a conoscere gli antichi maestri nella Pinacoteca di Dresda e nel 1965, grazie a una borsa di studio, a Firenze scoprì il Manierismo, che divenne un suo punto fermo di riferimento», dice il cocuratore Andreas Zimmermann.

Il risultato dell’iniziativa è una selezione di 115 opere, di cui 73 dipinti e due sculture dell’artista, in parte mai esposte a Vienna: «Non si tratta tuttavia di una retrospettiva, bensì di una selezione che si focalizza sul tema della nudità, che diventa il filo conduttore della mostra», aggiunge Zimmermann. Per le opere di Baselitz il percorso propone blocchi temporali incentrati sulla produzione degli anni ’70, per compiere quindi un balzo alla metà degli anni ’90 fino al 2005 e quindi ripartendo dal 2013 per giungere al 2022.

Già in passato il Khm aveva dedicato grandi mostre ad artisti contemporanei, fra cui Francis Bacon e Lucian Freud, ma si trattava di mostre a sé stanti: «Baselitz invece viene integrato nel percorso della pinacoteca e le giustapposizioni, i dialoghi fra opere appese anche in doppia fila, corrispondono alle sue precise indicazioni. La mostra è completamente incentrata sul dialogo delle opere di Baselitz con le collezioni di casa e anche con l’architettura di Gottfried Semper. È un’esperienza tutta viennese».

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