Barbieri va in montagna

L'interesse del fotografo per il paesaggio coinvolge sempre più tematiche ambientali, come il rapporto tra turismo di massa e natura

«Adriatic Sea staged dancing people», 2015, di Olivo Barbieri
Ilaria Speri |  | Aosta

Il Centro Saint-Bénin ospita fino al 19 aprile «Mountains and Parks», la personale a cura di Alberto Fiz dedicata al lavoro di Olivo Barbieri (Carpi, 1954). La mostra, che raccoglie oltre cinquanta opere di grande formato, si concentra su un particolare periodo della ricerca di Barbieri, quello tra il 2002 e il 2019. Anni durante i quali il suo interesse per il paesaggio coinvolge sempre più tematiche ambientali, come il rapporto tra turismo di massa e natura.

A questo tema è dedicata la nuova serie realizzata per l’occasione, un’indagine sui parchi naturali delle Alpi, che già aveva ritratto nel 1982, unita a quelle dedicate alle Dolomiti, a Capri e alle cascate più celebri del pianeta. Inedita anche la produzione scultorea dell’artista, di cui sono presenti tre imponenti opere in legno.

Attivo dai primi anni ’70, dopo la pubblicazione di Flippers 1977-78, Olivo Barbieri dedica i primi anni
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