Un frame del video «War Games (what I saw)» (2006) di Lida Abdul © Lida Abdul, 2021. Cortesia della Galleria Giorgio Persano

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Un frame del video «War Games (what I saw)» (2006) di Lida Abdul © Lida Abdul, 2021. Cortesia della Galleria Giorgio Persano

Baluardi architettonici e mentali

La pandemia ha aggiunto nuovi e inquietanti risvolti al tema delle costruzioni da difesa in mostra a Palma de Maiorca

Es Baluard, il principale museo d’arte contemporanea delle Baleari, sorge sui resti della fortezza costruita nel XIII secolo dall’italiano Giovan Giacomo Paleari Fratino, autore di buona parte delle fortificazioni europee dell’epoca.

Per ricordare il quinto centenario della sua nascita, la direttrice di Es Baluard, Imma Prieto, stava preparando un progetto sulle costruzioni di difesa fisiche, mentali ed emozionali, quando l’esplosione della pandemia ha aggiunto nuovi e inquietanti risvolti al tema. Il risultato è la mostra «Memoria de la defensa: arquitecturas físicas y mentales» (fino al 26 settembre) che inizia con una riproduzione nelle dimensioni reali dell’affresco «La Conquista di Maiorca», conservato nel Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona e si conclude con un inedito di Antoni Muntadas, creato a New York in piena pandemia.

«Ci difendiamo soprattutto dall’ignoto e dal diverso, ma conviene ricordare che quando Giacomo I d’Aragona assaltò Maiorca dentro le mura c’erano gli arabi, anche se il loro punto di vista fu cancellato dalla visione eurocentrica delle cronache dell’epoca», spiega la Prieto che cura la mostra con Pilar Rubí. Una strana Maiorca espressionista di Leo Gestel apre il XX secolo, segnato dalle guerre e dal franchismo, che si materializzano in numerose fotografie, nelle carceri colorate di Peter Halley e nei manifestanti inseguiti dalla polizia dipinti da Juan Genovés.

Il presente non è confortante: un panorama di ingiustizie, sensi di colpa e tanta paura: dei virus, della povertà, della diversità e delle idee, plasmato da artisti come la peruviana Daniela Ortiz, il kosovaro Petrit Halilaj o il sudafricano Kemang Wa Lehulere. Chiudono il percorso le 40 fotografie di Muntadas, 20 scattate all’inizio del lockdown piene di ottimismo e 20 durante le manifestazioni di Black Lives Matter in cui le frasi incoraggianti sui vetri sono sostituite dalle assi di legno inchiodate alle finestre.

Un frame del video «War Games (what I saw)» (2006) di Lida Abdul © Lida Abdul, 2021. Cortesia della Galleria Giorgio Persano

Roberta Bosco, 26 agosto 2021 | © Riproduzione riservata

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Baluardi architettonici e mentali | Roberta Bosco

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