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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliDalla ripresa della stagione, tra ottobre e dicembre 2016, l’andamento del mercato delle arti decorative e del design del XX secolo, monitorato attraverso le aste più importanti in Italia e all’estero, ha registrato un notevole incremento.
Tra i settori che hanno beneficiato di maggior interesse figurano senza dubbio i vetri italiani prodotti a Murano nel XX secolo, soprattutto dal dopoguerra in poi, trainati da un pool di galleristi e collezionisti americani intenzionati ad acquisire i pezzi più interessanti per paternità, rarità e qualità.
Un altro settore che sembra essere in qualche modo «risorto» è quello dell’Art Nouveau e segnatamente dei vetri più rari di Gallé, capolavori a marqueterie, applicazioni e colature dal forte impatto simbolista, così come continuano a raggiungere cifre da capogiro le vetrate e le lampade di Tiffany, sebbene tali aggiudicazioni rimangano circoscritte all’ambito delle aste americane.
Nelle vendite soprattutto francesi ma anche newyorkesi è l’Art Déco a far da padrona, con le sue creazioni uniche e ricercate nelle fogge e nei materiali pregiati, accanto a ideazioni moderniste diametralmente opposte per funzionalità e per un’essenzialità ai limiti della povertà.
In ambito italiano, infine, è il nostro design, dal dopoguerra ad oggi, ad attirare l’attenzione dei compratori, soprattutto stranieri, con una polarizzazione verso oggetti di qualità, per fattura, per originalità e per paternità.
Ma se fino a poco tempo fa il divario tra le quotazioni straniere e quelle italiane era marcatamente ampio, negli ultimi tempi sembra in via di riduzione, grazie all’opera di sensibilizzazione dei nostri collezionisti ad opera di pubblicazioni, mostre ed esperti del settore.
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