Aron Demetz, cinquantenne di Selva di Val Gardena (Bz) è ormai noto, dopo una sostenuta attività espositiva sulla scena internazionale, come il «poeta delle statue», realizzate in legno, bronzo, gesso, resina. Fino al 31 marzo il Marca di Catanzaro ospita una personale dell’artista bolzanino dal titolo «Autarkeia II. Il richiamo della materia».
Se, come assicura Demetz, la sua produzione ha un senso soprattutto in Val Gardena dove «le montagne sono di per sé forme e sculture» l’esposizione calabrese, curata da Alessandro Romanini e promossa dalla Fondazione Rocco Guglielmo in collaborazione con la Provincia, si lascia apprezzare per il rapporto che s’instaura tra opera e opera trattandosi di un progetto pensato appositamente per gli spazi del Marca.
Tutto ruota intorno al concetto di «autarchia» (l’«autarkeia» del titolo), qui sciolta nell’esercizio tecnico e artistico che dà vita a lavori dai quali si desume una continuità con la storia della plastica. La mostra propone un cospicuo numero di opere in legno, bronzo, in gesso e vetro, tra cui la serie «Memoridermata» del 2014 e il busto in bronzo «O.T.» del 2019, affiancate da disegni preparatori e da un video dedicato alla attività dell’artista.
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