Archeologi con ruspa
Lo scorso marzo in Egitto è stata fatta un’altra delle tante scoperte archeologiche «per caso». A Eliopoli, suburbio del Cairo, si effettuano da qualche anno degli scavi presso il tempio di Ramses II, seguiti da un team egizio-tedesco e diretti da A. Ashnawi e dal collega tedesco D. Raue, il tutto naturalmente sotto l’egida attenta dell’Unesco. Durante un’operazione di pulizia di un’area, nella attigua baraccopoli di Matariya, un’enorme ruspa rimuoveva fanghi e liquami da un piazzale, quando i denti del braccio meccanico grattano un materiale più duro del fango o di un escremento: una quarzite. Così, dopo poche ore di colpi di ruspa, emergono un torso gigantesco e mezza testa di un faraone, in origine alto 8 metri! Dapprima si crede trattarsi proprio di Ramses II (1279-1212 a.C. Nuovo Regno), poi dai tratti stilistici del volto viene declassato a Psammetico I (664-610 a.C. Epoca Tarda),
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