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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliFerrara. Una vita spesa a riflettere sulla identità e storia ebraiche, è quella del regista, architetto e intellettuale Amos Gitai che sarà ospite oggi, mercoledì 18 aprile, del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis). L’incontro è stato organizzato per presentare in anteprima mondiale il suo ultimo film, dedicato a Doña Gracia Nasi, la «businesswoman» che nel Rinascimento scelse Ferrara per ritornare alla propria cultura ebraica.
Il pubblico potrà accedere liberamente, fino al termine dei posti disponibili, dalle 17 al Meishop di via Piangipane 81, mentre alle 21 presso il cinema Boldini di via Previati (ingresso 5 euro) si potrà assistere alla proiezione di un’altra pellicola, «Tsili» del 2014 che sarà introdotta dallo stesso Gitai insieme alla direttrice del Meis Simonetta Della Seta e allo scrittore Alain Elkann.
Il nuovo film del regista, da oltre 40 anni dietro la macchina da presa, è una vera e propria epopea con lieto fine. Doña Gracia, infatti, è uno straordinario personaggio femminile che, all’inizio del 1500, animò anche la vita di Ferrara dove, grazie all’apertura dei duchi d’Este per gli ebrei, ebbe il coraggio di tornare all’ebraismo, religione che la sua antica famiglia, proveniente dalla penisola iberica, aveva dovuto abbandonare dopo l’editto di espulsione degli ebrei, firmato da Isabella e Ferdinando di Castiglia nel 1492.
Il regista israeliano Amos Gitai
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