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Uno dei due Bronzi di Riace

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Uno dei due Bronzi di Riace

Alla ricerca del terzo bronzo di Riace

A quasi 50 anni dal ritrovamento delle famose sculture, il sindaco di Riace promuove nuove indagini nel tentativo di trovare una terza statua mentre la città si appresta a celebrare l’anniversario della scoperta

Nel 1972, dai fondali del mar Ionio al largo di Riace in Calabria, affioravano due statue in bronzo, due guerrieri greci eccezionalmente ben conservati. A quasi cinquant’anni da quel ritrovamento, Antonio Trifoli sindaco di Riace, sta organizzando un grande scavo subacqueo nel tentativo di trovare un terzo bronzo. La ricerca è una delle numerose iniziative per celebrare l’anniversario d’oro della scoperta, che cade proprio l’anno prossimo, con un nuovo museo, conferenze internazionali e una nuova statua di bronzo da realizzare.

Scoperti per caso da un sub dilettante, Stefano Mariottini, i due bronzi del V secolo a.C. sono ora conservati in una sala climatizzata nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Fino ad oggi ci sono stati solo due scavi minori del sito e rimane poco chiaro come i bronzi siano arrivati sulla costa di Riace. Numerose le ipotesi a riguardo su provenienza, datazione e autore. Quella più accreditata presuppone che una nave romana sia affondata durante il trasporto delle statue dalla Grecia.

Giuseppe Braghò, giornalista calabrese appassionato di archeologia, è convinto che ci siano altri indizi, se non un’altra statua, in attesa di essere scoperta. Nelle dichiarazioni ufficiali del 1972, Mariottini disse ai carabinieri di aver avvistato «un gruppo» di bronzi, aggiungendo che uno di questi aveva «le braccia aperte e una gamba davanti all’altra», descrizione che non corrisponde ai due bronzi ora esposti a Reggio Calabria. Inoltre, le ispezioni sonar effettuate da ricercatori su una nave statunitense nel 2004, indicherebbero la presenza di oggetti metallici vicino al luogo della scoperta.

Braghò e Trifoli hanno riunito un comitato scientifico di dieci persone, guidato dal famoso archeologo subacqueo Luigi Fozzati, per condurre una nuova indagine sul sito. Gli scavi sono previsti in tre fasi prima dell’estate prossima, con una durata di almeno nove settimane, nei punti dove i ricercatori statunitensi avrebbero rilevato la presenza di oggetti metallici: un’area estesa che circonda il sito di uno scavo del 1973 dell’archeologo Nino Lamboglia e un altro sito archeologico medievale sommerso. «Secondo un’altra teoria infatti, la nave che trasportava i bronzi sarebbe affondata nel 1500 e non in epoca romana», dichiara Braghò. Il progetto dovrebbe costare oltre 350mila euro.

Trifoli spera anche di creare un museo multimediale a Riace dedicato alla scoperta del 1972. Sebbene le sculture rimangano a Reggio Calabria, il nuovo museo mostrerebbe immagini in 3D dei bronzi con dettagli «stupefacenti». Con un budget iniziale di circa 500mila euro, il museo potrebbe essere ospitato in un edificio vicino alla costa recentemente confiscato alla mafia calabrese. Il sindaco aggiunge inoltre che è in trattative per istituire una scuola di archeologia subacquea nella stessa sede con il sostegno di Fozzati.

Altre proposte per l’anniversario includono un premio di letteratura, una nuova statua e due giorni di conferenze con contributi di esperti internazionali di archeologia e beni culturali.

Tuttavia, non è ancora chiaro come la città riuscirà a sostenere le spese per le sue ambiziose celebrazioni, il cui costo si aggirerebbe intorno ai 2,5 milioni di euro. Il comune di Riace ha chiesto il sostegno finanziario del governo regionale della Calabria. Nonostante l'incertezza, Braghò assicura che si troveranno fonti di finanziamento alternative, se necessario. «C’è molto interesse da parte di sponsor privati», dichiara. E aggiunge: «I bronzi sono famosi in tutto il mondo e molte persone vorrebbero aiutarci a trovarne un altro».

Uno dei due Bronzi di Riace

James Imam, 18 ottobre 2021 | © Riproduzione riservata

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