Alla Alte Pinakothek i Caravaggisti del Nord

Oltre 70 opere in una mostra alla seconda tappa dopo Utrecht

«San Sebastiano curato da santa Irene» (1625) di Hendrick ter Brugghen (particolare), Oberlin, Ohio, Allen Memorial Art Museum. © Allen Memorial Art Museum, Oberlin College, OH. - R. T. Miller Jr. Fund, 1953.25
Giovanni Pellinghelli del Monticello |  | Monaco di Baviera

Nel Seicento, Roma era il centro culturale del mondo e la metropoli nel pieno fulgore del suo trionfo barocco attraeva artisti e architetti da tutta Europa. Tre giovani pittori di Utrecht: Hendrick ter Brugghen, Gerard van Honthorst (il futuro Gherardo delle Notti) e Dirck van Baburen, come tanti altri da tutt’Europa, erano corsi a Roma per studiare le antichità romane e i capolavori del Rinascimento ma quel che maggiormente li segnò e trasformò fu l’impatto con la pittura eterodossa e sconvolgente di Caravaggio e col suo realismo innovativo, drammatico, aggressivo e misterioso e quello strabiliante gioco, quasi conflitto, fra luce e ombra.

Una rivoluzione nella pittura «classica» che avrebbe avuto decise influenze su stile, poetica e personalità artistica di molti giovani pittori provenienti dall’Italia e dal resto d’Europa, soprattutto Francia, Spagna e Paesi Bassi. Tutti con formazione,
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