Alla Alte Pinakothek i Caravaggisti del Nord
Oltre 70 opere in una mostra alla seconda tappa dopo Utrecht

Nel Seicento, Roma era il centro culturale del mondo e la metropoli nel pieno fulgore del suo trionfo barocco attraeva artisti e architetti da tutta Europa. Tre giovani pittori di Utrecht: Hendrick ter Brugghen, Gerard van Honthorst (il futuro Gherardo delle Notti) e Dirck van Baburen, come tanti altri da tutt’Europa, erano corsi a Roma per studiare le antichità romane e i capolavori del Rinascimento ma quel che maggiormente li segnò e trasformò fu l’impatto con la pittura eterodossa e sconvolgente di Caravaggio e col suo realismo innovativo, drammatico, aggressivo e misterioso e quello strabiliante gioco, quasi conflitto, fra luce e ombra.
Una rivoluzione nella pittura «classica» che avrebbe avuto decise influenze su stile, poetica e personalità artistica di molti giovani pittori provenienti dall’Italia e dal resto d’Europa, soprattutto Francia, Spagna e Paesi Bassi. Tutti con formazione,
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