Al Garage Museum artisti scelti da artisti

La seconda edizione della Triennale moscovita è «un esperimento sociale»

«Hot and Cold» (2020) di Svetlana Hollis. © Valeria Suchkova. Courtesy of the artist
Federico Florian |  | MOSCA

Cambio radicale di forma e approccio per la Triennale del Garage Museum. Se l’edizione inaugurale del 2017 si proponeva di mappare la scena dell’arte contemporanea russa attraverso una rigorosa perlustrazione dei curatori su tutto il territorio nazionale, nell’edizione 2020 sono stati gli artisti partecipanti alla precedente triennale ad aver scelto i colleghi in mostra. Secondo i curatori Valentin Diaconov e Anastasia Mityushina, la ragione di affidare la selezione ai molteplici punti di vista degli artisti è di favorire la varietà di pratiche e linguaggi senza criteri valutativi predeterminati.

Un «esperimento sociale», lo definiscono, ma con due vincolanti condizioni: che la relazione tra l’artista che sceglie e l’artista scelto sia basata su una conoscenza diretta e una certa intimità intellettuale, e che il selezionatore contribuisca al progetto del selezionato (per esempio scrivendo un testo o supportando l’ideazione e produzione del lavoro).

Il poetico titolo dell’edizione 2020 è «A Beautiful Night for All the People», tratto da un libro del matematico russo Roman Mikhailov. Tra le opere esposte la serie di dipinti di costellazioni celesti di Roman Postnikov, il video di Anastasia Vepreva ambientato nelle ex Officine Rosse di Leningrado, la foresta di alberi artificiali di Alexander Morozov e gli inquietanti dipinti di ispirazione sovietica di Mika Plutitskaya. 75 il numero totale degli artisti partecipanti, la maggior parte giovani e giovanissimi. Appuntamento nelle sale del museo moscovita fino al 17 gennaio.

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