New York. Sembra impossibile pensare a Garry Winogrand (1928-84) senza identificarlo con il bianco e nero nel quale ha ripreso la vita delle città americane, prima fra tutte la sua New York, dal secondo dopoguerra fino alla prematura scomparsa.
Anche per questo è preziosa l’occasione offerta da «Garry Winogrand: Color», la rassegna aperta dal 3 maggio al Brooklyn Museum, dove per la prima volta viene presentata la produzione a colori, in una selezione che è punto di arrivo del più ampio studio svolto fino ad oggi su questa parte del suo lascito.
Frutto della collaborazione con il Garry Winogrand Archive conservato al Center for Creative Photography di Tucson, e curata da Drew Sawyer (qui al suo primo incarico in veste di Philip Leonian and Edith Rosenbaum Leonian Photography Curator, nuova posizione istituita dal museo per sviluppare il settore fotografico) con Michael Almereyda e Susan Kismaric, la mostra attinge a un tesoro di quasi 45mila slide a colori realizzate tra i primi anni ’50 e gli ultimi ...
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)