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Affetti da collezionismo

Mariella Rossi

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Settanta opere, tra dipinti e opere grafiche di area tedesca dagli inizi del Novecento a oggi

La mostra «In scena. Sguardi in un mondo del tutto privato» nel Museo Civico di Brunico dal 2 luglio al 23 ottobre presenta settanta opere, tra dipinti e opere grafiche di area tedesca dagli inizi del Novecento a oggi, della raccolta della coppia di artisti e collezionisti Annerose e Alois Riedl. Attraverso la visione di artisti che collezionano altri artisti, viene approfondita la scena austriaca e tedesca dell’ultimo secolo, meno nota in Italia.

«Il nostro collezionare è asistematico, spiega la scultrice Annerose Riedl nel catalogo che accompagna la mostra, la collezione in un certo modo ci è capitata, come succede quando si prende una malattia! Solo che noi non prendiamo nessuna medicina per combatterla!». Il marito e pittore Alois Riedl ricorda l’inizio della collezione legato al tardo Espressionismo: «Tutto è iniziato quarant’anni fa, con Ferdinand Stransky. Un amico artista, credo fosse Rainer Schiestl, mi ha accompagnato. A quel tempo si usava così: si andava da Stransky».

Oltre ai lavori dell’artista di St. Pölten, figurano in mostra opere di Ernst Ludwig Kirchner e Oskar Kokoschka. Negli anni Sessanta l’attenzione dei Riedl si spostò dall’Espressionismo alle sperimentazioni informali, come documentano nel percorso due opere di Arnulf Rainer, ma furono attratti anche dalle ribellioni performative di Günter Brus e dall’Azionismo viennese di Hermann Nitsch. Passando attraverso dipinti di Markus Prachensky, Maria Lassnig e molti altri, si arriva fino a opere del 2015-16 di Roman Scheidl e Patrick Schmierer.

Poi, il Museo Civico di Brunico ospiterà una retrospettiva dello scultore austriaco Bruno Gironcoli (1936, Villach - 2010, Vienna), dal 28 ottobre al 27 novembre, e una sulla produzione grafica, e non solo, di Horst Janssen dal 2 dicembre a fine gennaio, con autoritratti, nature morte e paesaggi dell’artista consacrato dalle partecipazioni alla Biennale di Venezia nel 1968 e a Documenta IV.

Mariella Rossi, 02 luglio 2016 | © Riproduzione riservata

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