Aenne Biermann alla Pinakothek der Moderne
In mostra oltre 100 originali dalla collezione della Stiftung Ann und Jürgen Wilde, con documenti d'epoca

Un doveroso omaggio a una scintillante meteora della fotografia europea dei decenni ’20 e ’30 del Novecento è la mostra «Aenne Biermann. Familiarità delle cose» che la Pinakothek der Moderne–Sammlung Moderne Kunst dedica dal 12 luglio al 13 ottobre alla un tempo famosissima fotografa ebrea tedesca Aenne Biermann (1898-1933) a 85 anni dalla sua scomparsa.
Negli anni della Repubblica di Weimar, da autodidatta, si conquistò un posto nel pantheon dei fotografi esponenti della Neue Sachlichkeit e del Neues Sehen. Estranea allo sviluppo delle avanguardie artistiche nelle grandi città, eppure assai apprezzata dalla critica e onnipresente nelle più importanti mostre di fotografia moderna, dal 1929 in poi tra Monaco, Berlino e Bruxelles, raggiunse nel giro di pochi anni l’apice della notorietà, tuttavia di breve durata, stroncata come fu in pochi mesi da un male incurabile.
Le sue opere più
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