Abruzzo: eremi, boschi e lupi

Itinerari con Mauro Congeduti, ex direttore del MuNDA, attraverso i luoghi d'arte appartati nella natura

Affreschi del XII secolo, Bominaco (frazione di Capestrano, Aq), Chiesa di San Pellegrino. Foto di Gino Di Paolo
Stefano Miliani |

Eremi scavati nella montagna, chiese interamente affrescate, sentieri che per boschi e monti brulli si affacciano sulle vallate. Nella bellezza abruzzese natura e luoghi d’arte appartati emanano un fascino quieto e profondo. Lungo questi cammini e attraverso le testimonianze dal Medioevo ci guida con passione l’ex direttore del MuNDA Mauro Congeduti. Lo storico dell’arte, oggi in pensione, premette: «Un museo alfiere dell’arte regionale quale è quello aquilano ha l’onere e l’onore di promuovere il territorio e i luoghi da cui provengono molte delle opere».

Il tour inizia. «Per il Medioevo non si prescinda dalla magnifica Abbazia di Bominaco di cui rimangono la Chiesa di Santa Maria Assunta e il piccolo Oratorio di San Pellegrino, con un ciclo affrescato di straordinaria importanza. Oppure la Chiesa di San Pietro ad Oratorium a Capestrano: appartiene alla Direzione Regionale dei Musei, è aperta a cura della pro loco, ha affreschi, un bellissimo ciborio e un bel portale».

Dal museo aquilano possono partire percorsi molto belli a piedi, in bici o in mountain bike. Tra le mete, suggerisce Congeduti, c’è Santa Maria del Ponte nel borgo omonimo: «minuscolo scrigno con opere bellissime tra cui una Pietà in altorilievo in pietra del XV secolo». Dopo «si può percorrere la “via mariana”, un sentiero di montagna non difficile fino al Santuario di Santa Maria della Croce di Rojo, in restauro ma che sarà presto riaperto».

Lo storico dell’arte invita caldamente a visitare anche la Chiesa di Santa Maria ad Cryptas a Fossa, affrescata con «importanti cicli perfettamente restaurati dopo il sisma». Dal borgo suggerisce poi un trekking che conduce a Ocre, «al Convento di Sant’Angelo, arditamente costruito su una rupe, all’Abbazia di Santo Spirito e ai ruderi del castello, visibile solo dall’esterno. Gli escursionisti esperti possono fare un vero trekking lungo sentieri attrezzati in terreni scoscesi». Da queste parti sono ancora da ricordare due eremi: quello dei Beati Bernardino da Fossa e Timoteo da Monticchio e la grotta del Beato Placido da Roio: lo studioso non esagera definendo i paesaggi «straordinari».

Cambiando zona, un percorso conduce sotto il Monte Velino, a San Pietro in Albe; su un cucuzzolo la chiesa omonima: «ha uno straordinario arredo liturgico di scuola cosmatesca decorato a mosaico», presso i resti della città romana di Alba Fucens. Congeduti propone poi itinerari connessi a papa Celestino V: vicino a Sulmona c’è la monumentale Abbazia di Santo Spirito al Morrone, mentre s’incunea nella montagna l’Eremo di Santo Onofrio al Morrone, dove il pontefice si rifugiò dopo aver rinunciato al potere. Lo studioso rammenta inoltre l’eremo celestiniano di Santo Spirito a Majella, nel Comune di Rocca Morice: incastonato in una rupe «in un ambiente fantastico», rimanda all’eremo su uno sperone di San Bartolomeo in Legio «dove le agiografie ricordano miracoli».

Poi San Giovanni all’Orfento nel Comune di Caramanico: «È un eremo nella roccia cui si arriva attraverso una gradinata senza protezione e strisciando sul ventre, tra faggi colossali frequentati da lupi, orsi, cervi», un’avventura. Vale infine assolutamente la pena vedere anche la vicina Chiesa di San Tommaso di Caramanico. Per chi legge: questi itinerari sono indicativi e per muoversi serve l’automobile.

© Riproduzione riservata Abbazia di San Liberatore a Maiella, Serramonacesca (Pe) © Foto Gino Di Paolo Affreschi del XII secolo, Bominaco, frazione di Capestrano, (Aq), Chiesa di San Pellegrino © Foto Gino Di Paolo
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