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Roberta e Franco Calarota in una sala di Palazzo Franchetti

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Roberta e Franco Calarota in una sala di Palazzo Franchetti

A Palazzo Franchetti abita il sogno dei Calarota

Nel palazzo sul Canal Grande i titolari di Acp organizzano un'attività culturale ed espositiva di alto profilo ma anche due premi «green»

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Franco Fanelli

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Nel sestiere San Marco, con un affaccio sul Canal Grande, Palazzo Franchetti è dal 2019 sede della collezione e delle mostre organizzate da Acp (Art Capital Partners), presieduto da Franco Calarota, titolare della Galleria Maggiore di Bologna. La Acp, nata all’inizio degli anni Duemila come fondo di investimento partecipato da alcuni imprenditori italiani, è oggi una società che produce eventi culturali: vicepresidenti sono Alessia Calarota e Roberta Perazzini Calarota, la figlia e la moglie del gallerista, che lo affiancano nell’attività.

Il nuovo corso è iniziato nel 2019 con una retrospettiva di Jean Dubuffet. Acp Palazzo Franchetti riapre ora la sua collezione (prenotazione con 24 ore d’anticipo presso tickets@acp-palazzofranchetti.com) spaziante dalle avanguardie storiche all’attualità. Magritte, Delvaux, Marini, Klee, Manzù, Severini, Sutherland, Campigli, de Chirico; e poi i protagonisti dell’Informale europeo e dell’Espressionismo astratto americano (Leoncillo, Mathieu, Sam Francis, Franz Kline); e ancora Pablo Echaurren e Sissi, e naturalmente Giorgio Morandi, cui Calarota ha dedicato numerose splendide mostre, sono i nomi che si susseguono al primo piano del palazzo, edificato nel Quattrocento e via via rimaneggiato sino all’intervento ottocentesco in stile neogotico firmato da Camillo Boito.

«Per queste cose ci vuole un pizzico di follia, spiega Franco Calarota, soprattutto in tempi come quelli che stiamo attraversando. Ho preso in gestione il Palazzo nel 2019 dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti (che ha sede operativa a Palazzo Loredan in Campo Santo Stefano, Ndr) presentando un mio progetto imperniato su un’attività culturale ed espositiva di alto profilo. A maggio abbiamo in programma una mostra curata da Martina Corgnati e dedicata al rapporto tra Massimo Campigli e gli Etruschi. A capolavori del pittore affiancheremo 50 reperti provenienti da istituzioni quali il Museo Nazionale di Villa Giulia e il Museo Etrusco di Viterbo. Credo che il futuro delle mostre sarà imperniato su progetti culturalmente raffinati ma capaci di richiamare il grande pubblico».

Calarota ha da tempo intensificato la collaborazione con musei nazionali e internazionali. È il caso del Musée du quai Branly di Parigi, per una mostra prevista a ottobre e dedicata ai bastoni di comando delle civiltà  d’Oceania. «Ma il sogno di sempre, rivela Calarota, è una mostra che ponga in dialogo Morandi e Rothko. L’idea è proporla nel 2022, in concomitanza con la Biennale di Venezia. Ne ho parlato con Christopher Rothko, figlio dell’artista, che ne è entusiasta».

Linea verde a Palazzo Franchetti
E sempre in concomitanza con la Biennale entrerà in scena Alessia Calarota, con due premi, uno dedicato a giovani e l’altro ad artisti di ogni generazione che lavorano sui temi dell’ambiente e della sostenibilità. Il tempo stringe: il 15 marzo è la data di scadenza per la presentazione della candidatura a due premi organizzati da Art Capital Partners (ACP)– Palazzo Franchetti di Venezia. Uno è l’ACP ArtAward, dedicato ad artisti che, anche se non necessariamente giovani anagraficamente, lo siano nel curriculum, purché comprensivo di mostre in sedi accreditate e, soprattutto, canoniche rispetto al sistema dell’arte.

L’altro, il principale, è invece concepito per artisti già affermati, autori di opere, come specifica l’intitolazione del riconoscimento, ACP Green Art Award, imperniate su tematiche e contesti ambientali, ecosostenibili, bioetici. Per la prima competizione saranno preselezionati, tra tutte le candidature pervenute, 10-12 artisti, ciascuno partecipante con un’opera esposta dal 15 marzo al 15 maggio in una viewing room dedicata sul sito www.acp-palazzofranchetti.com, dove sarà anche possibile votare.

Sì, perché se il vincitore individuato dalla giuria ufficiale sarà uno solo, e come premio avrà una mostra personale presso la Galleria Maggiore di Bologna, sponsor della manifestazione (Palazzo Franchetti è il prestigioso avamposto veneziano della famiglia Calarota, che dirige la galleria bolognese), un’altra opera sarà scelta dal pubblicotramite votazione sul sito internet e i canali social coinvolti su Instagram nelle stories di @acp_palazzofranchetti e @maggiore_gam.

Il pubblico (che anche in questo caso avrà accesso alla viewing room del sito internet di palazzo Franchetti e si esprimerà sul canale Instagram @acp palazzofranchetti) sarà invece il settimo membro della giuria di esperti che attribuirà l’ACP Green Art World Award. Ma bisognerà aspettare sino a inizio giugno per conoscere i nomi dei 5 finalisti. Il vincitore allestirà una personale a Palazzo Franchetti, dove troverà destinazione permanente l’opera premiata e acquistata dagli organizzatori per un massimo di 10mila euro.

La premiazione è annunciata per il prossimo settembre. Queste le giurie: per l’ACP Green Art Award, Alessia Calarota, ideatrice dei due premi, nonché vicepresidente di ACP-Palazzo Franchetti; Nathan Clement-Gillespie (direttore di Frieze Masters), Nicholas Cullinan (direttore della National Portrait Gallery di Londra), Luca Lo Pinto (direttore del Macro di Roma), Margherita Maccapani Missoni (direttore artistico di M Missoni) e Svetlana Marich, vice presidente della casa d’aste Phillips. Per l’ACP Art Award, si uniranno Germán Fuenmayor (Studio Piuarch), Beatrice Maccaferri, Alina e Oliva Sartogo e Ilaria Sgravato (cofondatrici di On Fair), Etienne Macret (fondatore di The Collector List), Rossana Muolo (Masseria Torre Coccaro), Rebecca Taylor (Arts & culture strategist di Los Angeles, New York e Londra) e la curatrice freelance Carlotta Testori.

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Franco Fanelli, 09 marzo 2021 | © Riproduzione riservata

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