«Untitled (Virginia Landscape)» (1943) di Arshile Gorky. Foto Mário de Oliveira

Image

«Untitled (Virginia Landscape)» (1943) di Arshile Gorky. Foto Mário de Oliveira

A Lisbona Jorge Queiroz si confronta con Arshile Gorky

Alla Fundação Calouste Gulbenkian una «Gesamtkunstwerk» che ricorda lo spazio immersivo di un palcoscenico

Invitato dalla Fundação Calouste Gulbenkian a confrontarsi con Arshile Gorky, l’artista portoghese Jorge Queiroz ha chiesto non solo di partecipare alla selezione delle opere del maestro dell’Espressionismo Astratto di origine armena, ma anche di curare l’allestimento.

Il risultato è uno spazio immersivo che ricorda un palcoscenico, strutturando un’assonanza con le qualità scenografiche e teatrali delle stesse opere. La sensibilità dell’artista si estende dunque a permeare, in una specie di Gesamtkunstwerk, l’intera mostra «To Go To. Jorge Queiroz | Arshile Gorky» (8 luglio-17 ottobre).

Principale obiettivo della fondazione, di cui è da poco presidente il letterato lusitano António Feijó, era incoraggiare i visitatori a creare dei nessi tra due artisti di generazioni diverse presenti nelle collezioni museali, accomunati da affinità formali che, oltre alla scelta del linguaggio astratto, riguardano l’uso del colore e l’impostazione strutturale delle opere.

«L’idea iniziale era semplicemente di osservare il modo in cui il lavoro di Gorky parla a Queiroz, precisano dalla fondazione. Queiroz ha invece trasformato il progetto in un’installazione in cui accoglie, o riceve, la visita di Gorky al punto da sentirne, come ha avuto occasione di affermare, costantemente la presenza, in mostra e in studio».

Dati i fortissimi legami con la cultura armena, la Fondazione conserva come prestito a lungo termine una sessantina di opere di Gorky, proprietà della Chiesa Armena d’America a New York, databili agli anni ’40, periodo apicale della sua produzione. Tra le opere in mostra spicca l’ultimo lavoro di Gorky «Last Painting (The Black Monk)», 1948, fondamentale prestito del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.

Elena Franzoia, 07 luglio 2022 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Dipinto negli ultimi mesi della tormentata vita dell’artista, «Il martirio di sant’Orsola» è lo spunto per affrontare il tema della violenza

Gian Guido Grassi e la sua associazione Start Attitude ambiscono a far diventare la città toscana il più vasto museo italiano a cielo aperto dedicato all’arte urbana

«Spaces of Possibility» è il titolo dell’edizione in corso fino al primo settembre. Invitati oltre 50 artisti contemporanei internazionali, tra cui Giuseppe Penone

La vita e l’arte di uno dei grandi fotografi italiani contemporanei in mostra alla Fondazione Ferrero

A Lisbona Jorge Queiroz si confronta con Arshile Gorky | Elena Franzoia

A Lisbona Jorge Queiroz si confronta con Arshile Gorky | Elena Franzoia