A lezione da Raffaello
All'Accademia di San Luca 55 opere illustrano il ruolo giocato dall’istituzione romana nella diffusione del culto del pittore
L’Accademia di San Luca possiede due opere legate al nome di Raffaello Sanzio: l’affresco staccato con «Putto reggifestone» attribuito all’Urbinate, lascito testamentario nel 1834 del pittore Jean-Baptiste Wicar, e la pala «San Luca che dipinge la Vergine» tradizionalmente riferita a Raffaello.
Attorno a questi due dipinti si dispiega la mostra «Raffaello. L’Accademia di San Luca e il mito dell’Urbinate» curata da Francesco Moschini, Valeria Rotili e Stefania Ventra, visibile fino al 5 marzo 2021. Cinquantacinque opere illustrano il ruolo giocato dall’istituzione romana nella diffusione del culto del pittore, con esempi che giungono sino al Novecento.
Due inediti confronti aprono la mostra: accanto alla pala con san Luca sarà visibile la copia della stessa eseguita nel 1623 da Antiveduto Gramatica, oggi conservata nella Chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano, mentre dal Musée Gustave Moreau di Parigi proviene la copia che Moreau nel 1858 realizzò del «Putto reggifestone», per l’occasione sottoposto a nuove indagini conoscitive.
Chiude la mostra una selezione di opere in cui sono i grandi pittori dell’Accademia di San Luca a guardare al magistero di Raffaello: da Angelika Kauffmann a Francesco Podesti, ad Achille Funi che nel 1962 si ritrae accanto alla «Velata» di Palazzo Pitti (nella foto).