Poco meno di 300 opere del Dipartimento delle antichità romane del Louvre hanno lasciato Parigi per la mostra «Roma. La città e l’impero» del Louvre-Lens, fino al 25 luglio. Le sale «romane» del museo parigino sono infatti chiuse per lavori di ristrutturazione. Molte di queste opere sono presentate fuori Parigi per la prima volta. La mostra è l’occasione per raccontare a un pubblico non parigino la storia di Roma e della civiltà romana dall’epoca repubblicana (II secolo a.C.) fino alla fine dell’Impero (300 d.C. circa).
Una vasta introduzione permette di situare geograficamente il mondo romano e la sua evoluzione nel corso dei secoli attraverso una carta interattiva. La prima sezione definisce la nozione di «romanità», sul piano sociale, politico, religioso. Altre sezioni sono dedicate alla figura dell’imperatore, capo carismatico, religioso oltre che militare, e all’impatto delle conquiste romane sulla cultura, dal gusto per l’arte greca all’assimilazione delle religioni di altri popoli. La mostra si interessa anche alla vivacità dei commerci esterni e all’arte di vivere dell’antica Roma, dagli spettacoli ai banchetti.
Da Parigi hanno fatto il viaggio capolavori come il busto di Settimio Severo (III secolo d.C.) e la testa di Augusto (I secolo d.C.), entrambi provenienti dall’antica collezione Campana, un rilievo dell’Ara Pacis (9 a.C. circa), elementi di affreschi di domus di Pompei, come «La musa Urania» (60-79 a.C.), nonché la monumentale statua di Apollo di Lillebonne, una delle più grandi statue di bronzo rinvenute dell’antica Gallia, alta 1,94 m. La mostra è arricchita da un centinaio di opere prestate da musei regionali, vestigia rinvenute nei siti archeologici locali.
Articoli precedenti
Si chiama Neom la megalopoli futuristica, dal costo di 500 miliardi di dollari e dalle dimensioni gigantesche di una catena montuosa. Utilizzerà energie rinnovabili «a zero emissioni», ma persino i francesi contestano a Edf, partner connazionale, il fatto che il progetto sia disumano e insostenibile
Opere in ceramica che rappresentano bizzarre creature ibride, tra uomo, animale ed elementi naturali arricchiscono il suggestivo percorso espositivo nella galleria Perrotin
La competizione sportiva più famosa al mondo è fonte d’ispirazione generalizzata per le più diverse mostre cittadine, al Louvre, al Marmottan-Monet, al Musée du Luxembourg e al Palais de la Porte Dorée
Gallerie di tendenza ma anche esercizi storicizzati della Ville Lumière partecipano alla 26ma edizione della fiera parigina, che il prossimo anno tornerà «a casa»