NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 22 APRILE 2024

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LUNEDÌ 22 APRILE 2024

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Dall'alto a sinistra e in senso orario: alcuni dei manufatti sequestrati dall’ufficio del Procuratore distrettuale di Manhattan e restituiti alle autorità cinesi durante la cerimonia del 17 aprile presso il consolato cinese a New York (cortesia Consolato Generale Cinese a New York); «Ritratto di donna» (1818), di Sophie Frémiet (cortesia The J. Paul Getty Museum, Los Angeles); uno dei soffitti di Palazzo Guiccioli a Ravenna; un ritratto di Marco Ciatti

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38 manufatti antichi restituiti dalle autorità statunitensi alla Cina

Nello stesso giorno in cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden chiedeva di triplicare i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio cinesi, funzionari americani e cinesi si sono riuniti per una cerimonia presso il consolato cinese a New York per celebrare il rimpatrio in Cina di 38 reperti antichi. I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di un coordinamento continuo tra i due Paesi in materia di patrimonio culturale, anche se le tensioni economiche, politiche e militari rimangono molto alte. «Riconosciamo due degli aspetti più importanti del patrimonio culturale: il primo ci ricorda che abbiamo molto più in comune di quanto si possa credere dai titoli dei giornali», ha dichiarato Matthew Bogdanos, capo dell’unità per il traffico di antichità presso l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, durante la cerimonia del 17 aprile, secondo quanto riportato da Xinhua. «E il secondo è che abbiamo molto più in comune quando ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo al lavoro per riportare queste antichità dove appartengono, perché questo è il nostro unico obiettivo».

02

Il Getty acquisisce un’opera dell’ottocentesca francese Sophie Frémiet

Il J. Paul Getty Museum di Los Angeles ha annunciato la scorsa settimana di aver acquisito un’opera della pittrice francese ottocentesca Sophie Frémiet, la prima dell’artista ad entrare nella collezione di un museo Usa. «Ritratto di donna» (1818) è ora esposto al Padiglione Sud del Getty Center. Il dipinto raffigura una giovane donna dell’alta borghesia con un abito blu e uno scialle arancione, seduta a un tavolo dove sembra aver appena lasciato il cappello piumato e gli occhiali da opera. Gli studiosi sostengono che questo ritratto sia uno dei due che l’artista espose all’età di 21 anni nella sua prima mostra al Salon di Bruxelles del 1818. Più o meno nello stesso periodo, il maestro di Frémiet, Jacques-Louis David, le chiese di dipingere una copia del suo «Addio di Telemaco ed Eucari» (anch’esso di proprietà del Getty); si dice che David fosse molto soddisfatto del risultato e che riuscisse a malapena a distinguere la versione di Frémiet dal suo originale. I colleghi artisti avrebbero definito il talento di Frémiet pari a quello di un uomo, un grande elogio per l’epoca.

03

Sylvain Amic nuovo presidente del Musée d’Orsay

Il curatore Sylvain Amic, già presidente del Musée des Beaux-Arts di Rouen, in Normandia, è stato scelto dal presidente francese Emmanuel Macron come prossimo presidente del Musée d’Orsay di Parigi. Amic sostituisce Christophe Leribault, nominato a febbraio presidente del Castello di Versailles. Secondo una dichiarazione del ministro della Cultura francese Rachida Dati, Amic è stato scelto per guidare l’istituzione parigina dedicata all’arte dell’Ottocento per il suo «forte sostegno alle politiche culturali regionali» e per «aver promosso la democratizzazione della cultura attraverso iniziative multidisciplinari con tutti gli attori culturali», durante il suo soggiorno a Rouen. Con il suo atteggiamento rilassato e aperto e il suo aspetto fanciullesco, con tanto di capigliatura giovane e sorriso accattivante, Amic, benvoluto dai suoi colleghi, non rientra nella consueta immagine del tipico studioso d’arte francese.

04

Il Padiglione Italia divide: Sgarbi e Brugnaro contrari, Sangiuliano favorevole

«Farò a breve un esposto alla Corte dei Conti per il finanziamento pubblico accordato al Padiglione Italia, che è un orrore contro l’umanità». Lo ha detto giovedì 18 aprile a Venezia Vittorio Sgarbi, a margine della presentazione di Ifis Art, invitando Banca Ifis ad evitare di finanziare ulteriormente il sito. «Avere persone in coda per vedere tubi “Innocenti” che suonano mi sembra una presa in giro. È un intervento di balordi, ha concluso, che agiscono contro l'arte contemporanea». Il 19 aprile il Padiglione Italia alla 60ma Biennale di Venezia è stato inaugurato. Sono intervenuti tra gli altri il curatore Luca Cerizza, l'artista espositore, Massimo Bartolini, il presidente di Biennale Pierangelo Buttafuoco, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (che ha difeso la scelta di curatore e artista e parlato di un progetto che «ci invita a un incontro con gli altri e con noi stessi. Il suo itinerario molteplice e multisensoriale ci offre un’esperienza fisica e metafisica, un profondo invito a cercare la nostra identità»), il direttore generale creatività del MiC Angelo Piero Cappello e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che si è pronunciato in questi termini: «Il Padiglione, sono sincero, non mi è piaciuto. Però non è un attacco all’arte, l’arte più si discute più c’è gioia nel partecipare».

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La situazione lavori a Palazzo Guiccioli a Ravenna, che aprirà il prossimo autunno ospitando tre musei

Il 26 ottobre Palazzo Guiccioli aprirà le porte del nuovo Complesso Museale voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Nell’antica dimora, integralmente restaurata, sorgerà un polo culturale dedicato all’Ottocento ravennate e alle lotte risorgimentali: Palazzo Guiccioli infatti accoglierà, oltre al Museo Byron, il Museo del Risorgimento e il Museo delle Bambole-Collezione Graziella Gardini Pasini. La data scelta per l’apertura non è casuale. Richiama infatti il 26 ottobre del 1860, data dell’Incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, momento fondamentale del nostro Risorgimento. Ad annunciare la data di apertura del nuovo Complesso Museale è stato il presidente della Fondazione ravennate, Ernesto Giuseppe Alfieri. Il restauro di Palazzo Guiccioli, un complesso che si sviluppa su una superficie di 2.220 metri quadrati, ha rappresentato per Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna un investimento importante non solo dal punto di vista economico ma anche culturale.

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Crowdfunding ravennate per un libro settecentesco della Biblioteca Classense

È terminato con successo il crowdfunding promosso dall’associazione Amici della Biblioteca Classense per il restauro dell’Iconografia Camaldolese, un antico volume riccamente illustrato e conservato nella Biblioteca Classense di Ravenna, completato molto probabilmente alla fine del XVIII secolo. La risposta della comunità è stata molto forte, con 221 sostenitori che hanno donato sulla piattaforma ideaginger.it. Dopo solo 16 giorni dall’avvio il crowdfunding aveva già superato l’obiettivo iniziale di 7.300 euro e alla scadenza del 20 aprile è stato raggiunto e superato anche l’ulteriore traguardo di 12mila, pari al 164 per cento dell’obiettivo iniziale. Tra i sostenitori ci sono aziende, associazioni e banche. Grazie a questo risultato, la Classense potrà restaurare il volume camaldolese (un libro di grande formato, costituito di fogli di 45x30 cm e rilegato in cuoio, frutto di un lavoro di raccolta e di assemblaggio svolto probabilmente da un monaco camaldolese residente nell'Abbazia di Classe di Ravenna, l'odierna Biblioteca Classense) che raccoglie circa 850 stampe di varie dimensioni e che presenta danni per la maggior parte dovuti proprio alla sua particolare composizione.

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Stefano Bruno Galli nuovo presidente del Muse di Trento

Se Vittorio Sgarbi sarà riconfermato alla guida del Mart di Rovereto, cosa peraltro data per scontata, la notizia riguarda la presidenza del Muse, il Museo delle Scienze di Trento, che per volere della giunta andrà a Stefano Bruno Galli, ex assessore regionale in Lombardia con la giunta di Attilio Fontana, con deleghe all’Autonomia e alla Cultura nella scorsa legislatura. In quota Lega, docente di Storia delle Dottrine e delle Istituzioni Politiche, allievo di Gianfranco Miglio, arriva dopo il filosofo Stefano Zecchi, la cui gestione non aveva convinto la giunta.

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Un nuovo impianto di illuminazione artistica per la Villa di Massenzio

Nell’ambito delle celebrazioni per il compleanno di Roma del 21 aprile è stato inaugurato il nuovo impianto di illuminazione artistica della Villa di Massenzio sull’Appia Antica, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, dell’assessore capitolino alla Cultura Miguel Gotor e del sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce. Lo rende noto il Campidoglio. I resti di alcuni luoghi simbolo della Roma antica come il Palazzo Imperiale, il Circo e il Mausoleo di Romolo, sono così ulteriormente valorizzati e il pubblico potrà, d’ora in poi, godere della loro bellezza anche di sera.

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Emerse pitture antiche in un edificio storico a Bussolengo

A Bussolengo (Vr) sono spuntate pitture antiche sui muri diroccati di un edificio che si trova accanto alla Chiesa di San Valentino, vicino alla biblioteca comunale nel centro storico della cittadina. Tracce di disegni e motivi geometrici sono emerse sulle parti alte delle murature interne, in particolare nella parte alta dei locali vicino alla torre colombara. Il ritrovamento è avvenuto a sorpresa durante il cantiere per la riqualificazione dello stabile storico da parte del Comune di Bussolengo. I lavori sono stati per il momento interrotti, e sono scattati gli approfondimenti specialistici concordati con la Soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici di Verona.

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Addii | Marco Ciatti

È morto il 20 aprile a Prato, all’età di 68 anni, Marco Ciatti, storico dell’arte, una vita professionale spesa all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze dove entrò nel 1984 e del quale è stato direttore dal 2012 fino al 2022, quando andò in pensione. Nell’Opificio è stato a lungo direttore del Laboratorio di restauro dei Dipinti su tela e tavola nonché del Settore di restauro dei Manufatti Tessili. È stato anche vicedirettore della Scuola di Alta Formazione e Studi annessa all'Istituto per la quale era titolare dell'insegnamento di Storia e Teoria del restauro. Così ha commentato la notizia Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi: «Marco Ciatti aveva grande consapevolezza della lunga tradizione dell’Opificio delle Pietre Dure e ne tracciava la storia con fierezza e affetto. Spesso chiamato all’estero per curare progetti importanti, ha contribuito a diffondere l’eccellenza della Scuola Fiorentina del Restauro in tutto il mondo. Le Gallerie degli Uffizi si uniscono al dolore della famiglia e di tutta la comunità scientifica per la sua scomparsa, rivolgendo a Ciatti un vivo ringraziamento per l’eccellenza del lavoro svolto in decenni di passione e studio». «Ciatti per più di dieci anni ha diretto l’Opificio delle Pietre Dure con passione, competenza e risultati straordinari. In lui splendevano intelligenza e cultura. Gli sarò sempre grato per l’intenso spirito di collaborazione che ha caratterizzato il nostro lavoro comune, ma soprattutto per avermi fatto dono della sua amicizia», ha dichiarato l’ex direttore degli Uffizi e candidato sindaco di Firenze Eike Schmidt.

Redazione, 22 aprile 2024 | © Riproduzione riservata