NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 12 APRILE 2023

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MERCOLEDÌ 12 APRILE 2023

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La tazza cinese «falangcai» venduta da Sotheby’s a Hong Kong a oltre 25 milioni di dollari. © Sotheby’s

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Un’équipe di archeologi del Museo Egizio di Torino scopre una tomba a Saqqara.

L’annuncio è giunto ieri sul sito web del Museo di Antichità e dell’Università di Leida (Paesi Bassi), partner del museo torinese nel progetto di scavo a Saqqara, a una trentina di km a sud del Cairo. La tomba scoperta consta di un piccolo tempio che si affaccia su un cortile rettangolare di circa 13 metri per 8, con un colonnato e un pozzo per le camere sepolcrali: è il sepolcro di Panehsy, «amministratore del tempio di Amon» a Saqqara. Sul lato est di questa sepoltura sono state rinvenute anche quattro piccole cappelle di altre tombe di cui una menziona il nome del proprietario, Yoeyoe, «creatore della lamina d’oro del tesoro del faraone». [Corriere della Sera]

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L’Fbi lancia un’app che aiuterà a identificare l’arte rubata.

Il Federal Bureau of Investigation (Fbi) ha realizzato il suo «Nation Stolen Art File», già utilizzato dalle forze dell’ordine, e ora disponibile per il pubblico online. Privati cittadini ed enti artistici possono ora rintracciare l’arte rubata con il loro smartphone. Il 10 aprile l’Fbi ha lanciato online la versione app dello Us National Stolen Art File (Nsaf), il suo database di opere d’arte e manufatti di importanza culturale rubati. L’app Nsaf era inizialmente destinata agli addetti ai lavori e alle forze dell’ordine. Ora però chiunque nel mondo può usarla per verificare la legalità della titolarità dei beni culturali in pochi minuti. [Redazione]

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Una tazza cinese settecentesca «falangcai» venduta da Sotheby’s a Hong Kong a oltre 25 milioni di dollari.

Una tazza in porcellana di poco meno di 11 cm di diametro è stata venduta a oltre 25 milioni di dollari da Sotheby’s a Hong Kong. Risalente al XVIII secolo, prodotta nelle officine imperiali di Pechino durante il governo dell’imperatore Yongzheng, la ciotola è stata realizzata secondo la tradizione «falangcai» o a «colori stranieri». [Redazione]

04

A Chichén Itzá scoperto un tabellone per il punteggio del gioco della palla.

Dopo 15 anni a Madrid, Manuel Borja-Villel torna nella città dove ha diretto la Fondazione Tàpies e il Museo d’Arte contemporaneo (Macba), chiamato dall’assessore alla Cultura della Generalitat per consigliare il governo sulle implicazioni, sulle opportunità e sulle problematiche che possono derivare dall’espansione del Museu Nacional d’Art de Catalunya (Mnac). Borja-Villel sarà una specie di consulente super partes che metterà tutta la sua esperienza al servizio dei direttori dei musei catalani e soprattutto di Pepe Serra, che guida il Mnac dal 2012 e lavora da anni per la sua espansione. Il nuovo «assessore» si insedierà a settembre con un contratto da superdirigente per 3 anni, a 99mila euro annuali. Con il nuovo padiglione Victoria Eugenia, il Mnac aggiungerà 15mila metri quadrati agli attuali 12mila. Il bando per la realizzazione del progetto sarà indetto alla fine del 2023 e, secondo il Piano Strategico, i lavori dovrebbero terminare prima del 2029, in tempo per la celebrazione del centenario della costruzione del Palau Nacional, sede del museo. L’ampliamento comporterà un’importante trasformazione e consentirà un ripensamento globale del museo. [Roberta Bosco]

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Borja-Villel, ex direttore del Reina Sofía, torna a Barcellona per coordinare l’ampliamento del Mnac, potenziarne l’internalizzazione e riarticolare il sistema dei musei catalani.

Dopo 15 anni a Madrid, Manuel Borja-Villel torna nella città dove ha diretto la Fondazione Tàpies e il Museo d’Arte contemporaneo (Macba), chiamato dall’assessore alla Cultura della Generalitat per consigliare il governo sulle implicazioni, sulle opportunità e sulle problematiche che possono derivare dall’espansione del Museu Nacional d’Art de Catalunya (Mnac). Borja-Villel sarà una specie di consulente super partes che metterà tutta la sua esperienza al servizio dei direttori dei musei catalani e soprattutto di Pepe Serra, che guida il Mnac dal 2012 e lavora da anni per la sua espansione. Il nuovo «assessore» si insedierà a settembre con un contratto da superdirigente per 3 anni, a 99mila euro annuali. Con il nuovo padiglione Victoria Eugenia, il Mnac aggiungerà 15mila metri quadrati agli attuali 12mila. Il bando per la realizzazione del progetto sarà indetto alla fine del 2023 e, secondo il Piano Strategico, i lavori dovrebbero terminare prima del 2029, in tempo per la celebrazione del centenario della costruzione del Palau Nacional, sede del museo. L’ampliamento comporterà un’importante trasformazione e consentirà un ripensamento globale del museo. [Roberta Bosco]

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A Roma il Giubileo salva il Pnrr: il Campidoglio accelera.

Partono i restauri su 37 opere del patrimonio artistico e archeologico che verranno ultimati entro la fine dell’anno. Grazie all’Anno Santo sono stati già impegnati e assegnati i 230 milioni dei 500 previsti dal progetto Restauri del Giubileo «Caput Mundi». L’«accelerazione positiva» è stata annunciata da Giovanni Caudo, presidente della Commissione Speciale Pnrr in Campidoglio. Altre decine di lavori, già programmati, riguarderanno le statue di ponte Sant’Angelo, il Foro Traiano, il Colle Oppio, le Terme di Tito, il Foro di Augusto, la piazza del Campidoglio con Palazzo Senatorio, i Dioscuri e altri, per un totale di 335 interventi su 283 siti archeologici e culturali. Per queste opere colossali di restauro e ammodernamento, partecipando ai bandi, sono stati già raccolte risorse per 1,2 miliardi. Nella cifra è compresa la valorizzazione dei patrimonio monumentale di Roma e del Lazio. È previsto, entro il 2024, il restauro delle più importanti fontane della capitale. [Tina Lepri]

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Le restituzioni di oggetti razziati dai nazisti si applicano anche a oggetti di uso quotidiano.

Anche oggetti di uso quotidiano, molto meno preziosi sulla carta di un Picasso o di un Klimt, sono stati saccheggiati dai nazisti. Questi oggetti di valore più banale, tra cui tazze d’argento, candelabri, contenitori per le spezie e teiere d’argento, sono stati finalmente restituiti alle loro famiglie grazie alle ricerche sulla loro provenienza realizzate presso musei come il Bayerisches Nationalmuseum di Monaco, in Germania. [Redazione]

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La collezione di arte moderna e contemporanea di un direttore discografico della Warner Bros Music in vendita da Sotheby’s a maggio.

La collezione di Mo Ostin, executive della Warner Bros Music nell’epoca d’oro dei Frank Sinatra, Sammy Davis Jr e Bing Crosby, negli anni Cinquanta, e poi nei decenni seguenti di Madonna, Prince e Red Hot Chili Peppers, scomparso l’anno scorso a 95 anni, andrà all’asta a maggio a New York. La raccolta comprende opere di Picasso, Magritte, Twombly, de Kooning, Basquiat, Joan Mitchell, Cecily Brown e Takashi Murakami. Stima di incasso totale: 120 milioni di dollari. [Carlie Porterfield]

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Ad Amburgo il Museum für Kunst und Gewerbe ha un nuovo foyer.

Dopo quattro mesi e mezzo di lavori di ristrutturazione, il Museum für Kunst und Gewerbe di Amburgo (MK&G) accoglierà i visitatori, a partire dal prossimo 18 aprile, con un nuovo foyer. L’area della «reception» è stata ridisegnata dallo studio Besau-Marguerre di Amburgo e i lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti in collaborazione con Swp-Architekten. Il concetto di design si concentra in particolare sulla chiarezza dei percorsi e sul rapido orientamento dei visitatori. Una nuova palette di colori e un’acustica migliorata determinano una piacevole atmosfera. L'esperienza dei visitatori e la sicurezza del museo sono migliorate, mentre i servizi sono stati portati a un nuovo livello. [Redazione]

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Adrian Piper si separa professionalmente da Lgdr e Lévy-Gorvy.

L’artista concettuale e filosofa Adrian Piper ha annunciato di aver «terminato l’associazione con Lgdr e Lévy Gorvy», ponendo fine a un rapporto quasi decennale con l’ex galleria blue-chip e la successiva fondata da Dominique Lévy, Brett Gorvy, Amalia Dayan e Jeanne Greenberg Rohatyn. L’e-mail di Piper è stata inviata il 10 aprile, ma il suo rapporto con le gallerie è terminato, secondo quanto dichiarato dalla stessa artista, a partire dal 20 gennaio. [Redazione]

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80 architetture in 80 film: un libro sul tema.

Oggi 12 aprile alle 20.30 verrà presentato a Torino, al Cinema Massimo, il libro L’architettura nel cinema, di Giorgio de Silva, edito dalla casa editrice Lindau. Saranno presenti l’autore, il direttore del Museo Nazionale del Cinema Domenico De Gaetano e il prefatore del libro, Riccardo Bedrone, ex presidente dell’Ordine degli Architetti del capoluogo piemontese e del Congresso mondiale di Architettura Torino 2008. Nel libro in 80 schede si raccontano altrettanti film e i luoghi architettonici ad essi legati, presentandoli con la storia loro e dei loro creatori. Tra gli edifici presi in esame, la Clinton Walker House di «Scandalo al sole» (film del 1959; dimora progettata da Frank Lloyd Wright nel 1948), l’Arsenale di Venezia di «Senso» (1954), le Torri Petronas di Kuala Lumpur (progetto di César Pelli) di «Entrapment» (1999) e il Parco della Pace di Hiroshima (progettato da Kenzo Tange), dal film «Hiroshima Mon Amour» (1959). [Redazione]

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Mostre che aprono Le foto sul set de «La ricotta» di Pasolini alla Casa Colussi di Casarsa della Delizia.

Sono quaranta le immagini inedite scattate sul set del film «La ricotta» dal famoso fotografo Paul Ronald (1924-2015), ora in mostra nella Casa Colussi/Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (Pn), dal 14 aprile al 2 luglio. Ronald lasciò in dotazione ad Antonio Maraldi, uno dei massimi esperti di fotografia di scena, 262 negativi scattati durante la lavorazione di un film che ha avuto tra gli interpreti Orson Welles. «La ricotta», considerato uno dei vertici innovativi dell’opera pasoliniana e della storia del cinema italiano, fu la pellicola del regista friulano su cui si accanì in modo particolare la censura: ritirato, subì tagli feroci e Pasolini fu processato per vilipendio alla religione cattolica. Le fotografie in mostra documentano tutta la lavorazione del film, negli esterni della periferia romana, oggi in buona parte sparita, e nelle parti girate all’interno, per la ricostruzione dei dipinti di Pontormo e Rosso Fiorentino, la Passione di Cristo, inseriti a colori nel film in bianco e nero. [Tina Lepri]

Redazione, 12 aprile 2023 | © Riproduzione riservata