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Marc Riboud nel 1996 © Foto Xiao Quan

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Marc Riboud nel 1996 © Foto Xiao Quan

Viaggio in Oriente

Al Musée Guimet una retrospettiva di Marc Riboud, uno dei primi fotografi del continente asiatico

Luana De Micco

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Alla morte di Marc Riboud, scomparso nel 2016 a 93 anni, il Musée Guimet ha ricevuto in dono la totalità degli archivi del grande fotografo. Ora, dal 17 maggio al 6 settembre, il Museo di Arti Asiatiche parigino gli dedica una vasta retrospettiva: «Marc Riboud. Storie possibili». Riboud, che nel 1953 aveva raggiunto Robert Capa e Henri Cartier-Bresson all’agenzia Magnum dopo aver scattato la famosa foto del pittore della Tour Eiffel pubblicata su «Life», ha lasciato una delle più intense testimonianze dell’Oriente.

Dal 1957 al 2010 fu più volte in Cina; una sezione della mostra è dedicata proprio a quel primo viaggio del 1957, quando pochissimi fotografi erano stati sul posto. In un’altra sezione c’è la Cina dal 1965 al 2006, dai reportage dalla Rivoluzione culturale al boom economico. Del 1965 gli scatti delle manifestazioni per il Vietnam a Pechino. La mostra si sofferma anche sul viaggio in Giappone del 1958 e sui reportage in Vietnam tra il 1968 e il 1976.

Ma non c’è solo l’Asia. Ci sono gli anni della gioventù a Lione e la Francia del dopoguerra. E il viaggio in Inghilterra, dove Capa lo inviò nel 1954 «per incontrare le ragazze e imparare l’inglese». Infine il focus su una delle sue fotografie più conosciute, «La ragazza con il fiore», scattata a Washington nel 1967 mentre migliaia di giovani sfidavano la polizia per dire no alla guerra in Vietnam.

Marc Riboud nel 1996 © Foto Xiao Quan

Luana De Micco, 18 maggio 2021 | © Riproduzione riservata

Viaggio in Oriente | Luana De Micco

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