Fragili e «segreti», i disegni antichi sono amati da collezionisti colti e raffinati, sideralmente lontani dagli «investitori», così frequenti nell’arte contemporanea. E poiché questi appassionati difficilmente si separano dai propri tesori, comporre una mostra come quella presentata dal 6 al 21 novembre da Cortona Fine Art è impresa non da poco. Federico Cortona ha saputo riunire un nucleo di fogli di caratura museale per l’importanza degli autori, la qualità esecutiva, lo stato di conservazione e il valore storico e documentario.
Ne è un esempio il disegno a pietra rossa («sanguigna») di Giovan Battista Tiepolo (1696-1770), preparatorio per il soffitto di Palazzo Clerici a Milano, oggetto di un focus nella mostra su Tiepolo delle Gallerie d’Italia-Piazza Scala.
E anche quello del ligure Luca Cambiaso (1527-1585) relativo agli affreschi del Palazzo della Meridiana a Genova o, ancora, la miniatura del genovese G.B. Castello (1547-1637), che riproduce un affresco milanese di Bernardino Luini offrendo la prova del soggiorno a Milano dell’artista.
Tra gli altri disegni a sanguigna l’«Ascensione della Vergine» del senese Astolfo Petrazzi (1580-1653) e il foglio del ligure Domenico Guidobono (1668-1746), che ci mostra una fattucchiera nel suo antro popolato di mostri. Sul versante opposto i composti disegni neoclassici di Pelagio Palagi (1777-1860) e di Andrea Appiani, presente con un foglio preparatorio per un ritratto della Gam di Milano.