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Una mostra di pittori, non di quadri

La pittura come dichiarazione d’intenti alla Collezione Maramotti

Stefano Luppi

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In una rara collettiva, «Geometria figurativa» curata da Bob Nickas, la Collezione Maramotti dal 16 ottobre al 2 aprile 2017 mette in scena un dialogo serrato tra la geometria e l’atto di dipingere. Ne esce una rappresentazione, necessariamente parziale com’è nella logica di un’interpretazione curatoriale, del rapporto oggi esistente tra i caratteri geometrici e la figurazione.

In mostra sono allestite opere degli americani Sadie Benning, Alex Brown, Mamie Holst, Chip Hughes, Xylor Jane, Richard Tinkler, del tedesco Robert Janitz, dell’austriaco Ulrike Müller e del francese Nicolas Roggy, tutte figure attive a New York e tutte attente alle forme astratte legate alla geometria. Lungo il percorso, quindi, il visitatore può riflettere su forme dai contorni evanescenti, ma anche vedere riferimenti a corpi «fluttuanti» nello spazio bidimensionale o legati  a un registro temporale. Proprio il tempo è un altro dei caratteri comuni che questo nucleo di nove artisti mette in scena. Particolarmente stimolante è il tempo di realizzazione dei dipinti, visto che alcune opere sono realizzate con diverse applicazioni sulla pittura ancora fresca in modo da poter essere completate in un’unica seduta.

«Anche se la maggior parte delle opere in mostra sono state dipinte, spiega il direttore della collezione Marina Dacci, questa è un’esposizione non di dipinti, ma di pittori. È una distinzione importante, perché per questi artisti l’atto del dipingere è chiaramente una dichiarazione d’intenti». La Collezione Maramotti, intanto, è attiva anche a Londra, presso la galleria Moretti Fine Art, dove dal 4 ottobre al 2 novembre si svolge la rassegna «The Guardian Animals + other invisible beings». Sono esposti alcuni lavori presenti all’«Atelier dell’Errore», un laboratorio attivato nel 2002 dal neuropsichiatra Luca Santiago Mora, presente alla recente Frieze Art Fair, tra cui il volume Atlante di zoologia profetica che accoglie tavole e contributi multidisciplinari sull’arte.

Stefano Luppi, 09 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

Una mostra di pittori, non di quadri | Stefano Luppi

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