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Una personale di Jonathan Meese alla Pinakothek der Moderne
- Francesca Petretto
- 14 novembre 2018
- 00’minuti di lettura


«ZAÌHES KAÌTZLEIN DEIN», 2005, di Jonathan Meese. Foto Jochen Littkemann © Jonathan Meese VG Bild-Kunst, Bonn 2018
Un po’ Parsifal, un po’ Ulisse
Una personale di Jonathan Meese alla Pinakothek der Moderne
- Francesca Petretto
- 14 novembre 2018
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoli«L’Odissea di Meese» è il titolo piuttosto altisonante di una personale che l’artista tedesco Jonathan Meese (1970) allestisce dal 15 novembre al 3 marzo alla Pinakothek der Moderne. Sempre più noto in patria e all’estero per le sue provocazioni teatrali (con tanto di saluto nazista che lo portò anni fa per direttissima davanti a un giudice) e poi per la polemica con Eva Wagner-Pasquier e il suo respinto «Parsifal» nel sancta sanctorum di Bayreuth, Meese si autodefinisce, con l’usuale ironia e la costante tensione alla provocazione che gli sono congeniali, un moderno Odisseo impegnato a compiere un suo viaggio immaginario attraverso le numerose stazioni della mostra.
Accanto a 18 dipinti appartenenti alla sua collezione personale, fino ad oggi deliberatamente nascosti al grande pubblico, e altre opere da gallerie e collezioni private, l’artista ha progettato per l’occasione un «tappeto-diagramma» per indicare le coordinate del viaggio e dar forma alla topografia della sua esposizione-Gesamtkunstwerk.
Come un Ulisse che insiste nel suo peregrinare attraverso pericoli, insondabili misteri e miti, Meese incontra protagonisti e situazioni ambivalenti, impegnato nel suo ruolo arcaico di salvatore e liberatore simbolico (si autodefinì wagnerianamente redentore e puro folle, dal persiano: Parsi-Fal), ma a differenza dell’eroe, non sempre ne esce vittorioso.
Sono anche presenti modelli spaziali e sculture, disegni, collage fotografici e libri dell’artista, assai noto per le sue installazioni spaziali e performance dal vivo e per le sue «onomatopee per immagini»: i giochi testo-figura sono la base della sua opera e, nello specifico di questa retrospettiva, dei suoi primi 25 anni di attività.

«ZAÌHES KAÌTZLEIN DEIN», 2005, di Jonathan Meese. Foto Jochen Littkemann © Jonathan Meese VG Bild-Kunst, Bonn 2018