È dedicata al rapporto tra uomo e montagna la personale «Steve McCurry. Mountain men», organizzata dal Forte di Bard a un anno dalla retrospettiva che nella Reggia di Venaria ripercorreva la carriera del fotografo americano con 250 dei suoi scatti più noti.
Allestito sino al 26 novembre con 77 immagini provenienti dai suoi archivi, il percorso documenta numerose varietà antropologiche riscontrate da McCurry durante soggiorni in alta quota in Afghanistan, Pakistan, Tibet, Nepal, Marocco, Kashmir, Yemen e altri Paesi.
Intensi primi piani di monaci e minatori segnati dalla durezza di climi estremi, paesaggi impervi e incontaminati resi fertili e produttivi dal duro lavoro di pastori e contadini, stampati su vari formati, figurano accanto a dieci fotografie inedite eseguite da McCurry in Val d’Aosta nel 2015-16, durante una serie di shooting tra paesini e vallate documentata da un video.
In mostra anche la proiezione di 290 celebri scatti realizzati dal 1986, quando diventò membro dell’agenzia Magnum.
Il catalogo è edito da Edizioni Forte di Bard.