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Cinquanta opere tra dipinti, disegni, album e stampe ripercorrono 25 anni di carriera dell’artista londinese
- Elena Franzoia
- 03 aprile 2023
- 00’minuti di lettura


«The Picnic» (2006), di Cecily Brown. Collezione di Ken e Judy Siebel. © Cecily Brown
La prima retrospettiva newyorkese di Cecily Brown
Cinquanta opere tra dipinti, disegni, album e stampe ripercorrono 25 anni di carriera dell’artista londinese
- Elena Franzoia
- 03 aprile 2023
- 00’minuti di lettura
Elena Franzoia
Leggi i suoi articoliCurata da Ian Alteveer con l’artista, «Cecily Brown: Death and the Maid», allestita dal 4 aprile al 24 settembre nel Metropolitan Museum of Art, è la prima retrospettiva dedicata da un museo di New York all’artista londinese, che pure ha vissuto in città per quasi trent’anni.
Circa 50 opere, tra cui dipinti, disegni, album e stampe, spesso recenti o mai esposti in ambito newyorkese, ripercorrono 25 anni di carriera di un’artista a cui si deve la coraggiosa riscoperta della pittura in un momento (gli anni ’90 in cui ha iniziato a lavorare, trasferendosi negli Stati Uniti) in cui perfino la critica ne metteva in dubbio attualità e importanza, soprattutto per le giovani generazioni.
La mostra si impernia intorno a due temi principali strettamente legati alla storia dell’arte occidentale. La riflessione di Brown sul binomio vanità-vanitas, già presente nel dipinto del 1997 «The Only Game in Town», riaffiora negli anni 2000 con una serie di opere che include «Untitled (Vanity)» del 2005 e il pannello sinistro del trittico, oggi nelle collezioni del Met, «Fair of Face, Full of Woe».
Traspare qui la fascinazione dell’artista per alcune popolari immagini ottocentesche, come il disegno dell’illustratore americano Charles Allan Gilbert «All is Vanity», in cui la donna e il suo riflesso nello specchio formano l’immagine spettrale di un teschio. Il secondo filone tematico è la natura morta, affrontata da Brown anche in dipinti recenti come «Nature Morte» e «Lobsters, Oysters, Cherries and Pearls» (entrambi del 2020), dagli evidenti echi olandesi e fiamminghi.

«The Picnic» (2006), di Cecily Brown. Collezione di Ken e Judy Siebel. © Cecily Brown