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Ventinove anni di un felice sodalizio artistico e umano
- Francesca Petretto
- 21 ottobre 2019
- 00’minuti di lettura


«Autoritratto» (1910) di Marianne von Werefkin (particolare)
Jawlensky e Werefkin alla Lenbachhaus
Ventinove anni di un felice sodalizio artistico e umano
- Francesca Petretto
- 21 ottobre 2019
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliCon la collaborazione di Lenbachhaus Monaco e Museum Wiesbaden–Hessisches Landesmuseum für Kunst und Natur e la curatela di Annegret Hoberg e Roman Zieglgänsberger, la mostra a Lenbachhaus «Anime gemelle: Alexej von Jawlensky e Marianne von Werefkin», dal 22 ottobre al 16 febbraio, è un omaggio (fino a oggi mai tributato) alla coppia di artisti Alexej von Jawlensky (1864-1941) e Marianne von Werefkin (1860-1938): 29 anni di felice sodalizio artistico e umano.
Entrambi russi naturalizzati tedeschi, i due si conoscono nel 1892 e vanno a vivere insieme a Schwabing, il quartiere degli artisti di Monaco: la loro casa su Giselastraße diventa punto di ritrovo dei creativi attivi nella capitale bavarese.
Conosciuta nel canone della storia dell’arte come pioniera delle Avanguardie di primo Novecento, alla coppia Jawlensky-Werefkin si deve la fondazione della Neue Künstlervereinigung München (1909) e due anni dopo la nascita del gruppo Der Blaue Reiter, dopo Die Brücke il secondo dei due nuclei fondamentali dell’Espressionismo tedesco, in un asse ideale tra Monaco e Dresda.

«Autoritratto» (1910) di Marianne von Werefkin (particolare)