«Gymuri» di A. Kirakosyan

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«Gymuri» di A. Kirakosyan

Italia e Armenia si incontrano a Pescara

La rassegna «Stills of Peace and Everyday Life - IX edizione», diretta da Giovanna Dello Iacono, si conferma fra le più interessanti delle proposte di Fondazione ARIA, per la capacità di raccontare storie e culture lontane

La rassegna «Stills of Peace and Everyday Life- IX edizione», diretta da Giovanna Dello Iacono, si conferma fra le più interessanti delle proposte di Fondazione ARIA, per la capacità di raccontare storie e culture lontane. Le esposizioni dedicate all’Armenia, terra ferita da un genocidio e da una lunga lotta per l’indipendenza, affrontano il tema dell’identità e di come talune specificità possano determinare situazioni non determinate.

Con «Apparizioni, legami» a cura di Antonio Zimarino, l’idea di visione si salda prima ancora nella mente che nella realtà, rendendo quest’ultima particolarmente arbitraria in base al punto di vista culturale. Qui le opere di Ugo Giletta dialogano e si scontrano con quelle di Mikayel Ohanjanyan svolgendo una narrazione che parla dell’uomo, della sua anima, sbiadita e impalpabile nei volti del primo; imperitura e pesante nelle opere di pietra, legno e cavi d’acciaio del secondo.

In mostra anche le installazioni del giovanissimo Apo Yaghmourian che, realizzate con elementi di scarto, donano nuova identità, fisica, concettuale ed estetica agli oggetti, riportando alla memoria immagini del lavoro contadino. Il percorso si chiude con «Cannibals, Kings, and Gifts» a cura di Eva Comuzzi, citazione del libro di Marvin Harris Cannibali e re. Le origini delle culture secondo cui cannibali e re sono i medesimi. Qui Spartak Khachanov, rifugiato politico prima in Armenia poi in Ucraina, realizza le sue opere con materiali di fortuna rintracciati nei campi profughi e mostra appunti e disegni che denunciano il dominio maschile in questi luoghi e non solo.

A lui si affianca in chiave più ironica il lavoro di Tommaso Sandriche con la serie «Fallocracy» che solleva lo stesso tema dopo avere attraversato a piedi Balcani, Turchia, Siria, Senegal, Mali, e avere svolto volontariato verso i profughi. Si passa poi a Palazzo Cardinal Cicada, dove è allestita la mostra «…e l'angelo si è scordato di te» a cura di Mariano Cipollini, prima tappa di un’unica esposizione che si snoda fra Atri e Pescara. Qui sono protagonisti il fotografo Gianluca Chiodi, la pittrice Liana Ghukasyan e Juan Del Prete che, in dialogo con il soprano Giuseppina Piunti, il baritono Matthias Ludwing e la scrittrice Sonya Orfalian dimostrano come immagini e suoni, linguaggi ed espressioni creative non siano mai saperi divisi.

Sempre a Pescara, infine, «Qui è come altrove» a cura di Paolo Dell’Elce, con i fotografi Nazik Armenakyan, Ani Gevorgyan, Zaven Khachikyan e Aram Kirakosyan grazie ai quali si attraversano immaginari straordinari, si pensano e ripensano relazioni e luoghi. Fino al 4 settembre 2022.

«Gymuri» di A. Kirakosyan

Maria Letizia Paiato, 21 luglio 2022 | © Riproduzione riservata

Italia e Armenia si incontrano a Pescara | Maria Letizia Paiato

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