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A Camera le sperimentazioni degli anni ’60 e ’70 di La Rocca
- Luana De Micco
- 26 settembre 2022
- 00’minuti di lettura


«Le mie parole e tu» (1971), di Ketty La Rocca. © Archivio Ketty La Rocca | Michelangelo Vasta
In principio erat Ketty
A Camera le sperimentazioni degli anni ’60 e ’70 di La Rocca
- Luana De Micco
- 26 settembre 2022
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliFino al 2 ottobre, Camera-Centro Italiano per la Fotografia, presenta «Ketty La Rocca. Se io fotovivo. Opere 1967-1975». Attraverso cinquanta scatti la mostra racconta per la prima volta il ruolo specifico e cruciale che la fotografia svolse nell’opera di Ketty La Rocca (La Spezia, 1938-Firenze, 1976), grande interprete dell’arte concettuale italiana scomparsa a soli 38 anni.
Sin dalle sue prime esplorazioni artistiche che l’hanno portata dalla Poesia visiva alla Body art, l’artista ligure utilizzò la fotografia tanto per documentare la sua attività performativa, quanto come forma espressiva in sé. Vicina all’attività del Gruppo 70 (fondato da Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti), negli anni ‘60 La Rocca cominciò a creare i suoi primi collage verbo-visivi composti da immagini e scritte tratte dalle riviste.
Dal 1971, con la pubblicazione del libro In principio erat, esplorò la relazione tra fotografia e corpo, ma è con la partecipazione alla Biennale, nel 1972, che il suo lavoro approdò sulla scena internazionale. Nel corso della sua pratica artistica, Ketty La Rocca attinse anche a foto storiche, immagini degli archivi Alinari e, negli ultimi lavori, a scatti della sua vita quotidiana, autoritratti, cartoline o ritagli di giornale.
Curata da Raffaella Perna e Monica Poggi, la personale è stata realizzata in collaborazione con l’Archivio Ketty La Rocca e la Galleria Frittelli di Firenze e s’inserisce nel programma del centro d’arte torinese dedicato all’arte in Italia negli anni ’60 e ’70. Da non perdere anche la mostra «La rivoluzione siamo noi. Arte in Italia 1967-1977», collettiva che racconta il clima culturale degli stessi anni attraverso gli scatti di Claudio Abate, Mimmo Jodice, Paolo Pellion, Paolo Mussat Sartor.

«Le mie parole e tu» (1971), di Ketty La Rocca. © Archivio Ketty La Rocca | Michelangelo Vasta

«Fotografie dell’azione «Approdo» (1967), di Ketty La Rocca. © Archivio Ketty La Rocca | Michelangelo Vasta