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In occasione dell’esordio della Fondazione Archivio intitolata all’artista, la figlia Martina ospita un centinaio di scatti della casa studio del padre, realizzati da Giovanna Silva
- Ada Masoero
- 07 marzo 2022
- 00’minuti di lettura


Turi Simeti. Foto di Carolee Campbell, New York, 1968, Cortesia Archivio Simeti
In casa di Turi Simeti
In occasione dell’esordio della Fondazione Archivio intitolata all’artista, la figlia Martina ospita un centinaio di scatti della casa studio del padre, realizzati da Giovanna Silva
- Ada Masoero
- 07 marzo 2022
- 00’minuti di lettura
È, insieme, un omaggio della figlia al padre, e un omaggio della gallerista all’artista, la mostra «Re-membering Turi Simeti», presentata fino al 19 marzo da Martina Simeti nella sua galleria di via Benedetto Marcello 44, in occasione dell’esordio della Fondazione Archivio Turi Simeti, istituita a quasi un anno dalla scomparsa dell’artista, nato ad Alcamo, in Sicilia, nel 1929 ma milanese sin dal 1966.
Poco dopo la sua morte, Martina Simeti aveva chiesto alla fotografa Giovanna Silva di raccontare con le sue immagini la casa studio del padre, rimasta improvvisamente vuota per la morte, di poco successiva, anche della compagna, anch’essa uccisa dal Covid.
Giovanna Silva ne ha tratto un centinaio di scatti, in cui ha posato lo sguardo su angoli, dettagli, frammenti di quegli spazi, in una sequenza d’inquadrature ripetute spesso con scarti quasi impercettibili, ora ricomposte, con il supporto di Luciano Giorgi-Lgb architetti, sulle pareti della casa galleria di Martina.
La Fondazione, che nasce in continuità con l’Archivio preesistente, realizzerà iniziative diverse, tra mostre e cataloghi, ma intende anche indurre giovani artisti a entrare in contatto con l’opera di Simeti, per promuovere nelle nuove generazioni la conoscenza del lavoro di questo esponente della pittura monocroma e oggettuale, le cui tele presentano estroflessioni che le conducono nella terza dimensione.

Turi Simeti. Foto di Carolee Campbell, New York, 1968, Cortesia Archivio Simeti