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I mondi intimi di Sudek
- Walter Guadagnini
- 10 gennaio 2017
- 00’minuti di lettura


I mondi intimi di Sudek
I mondi intimi di Sudek
- Walter Guadagnini
- 10 gennaio 2017
- 00’minuti di lettura
Walter Guadagnini
Leggi i suoi articoliLa mostra «The intimate World of Josef Sudek» in corso fino al 19 marzo alla National Gallery of Canada di Ottawa è l’occasione per rivedere nella sua interezza il percorso di uno dei grandi maestri della fotografia del XX secolo presentato fino al 25 settembre al Jeu de Paume di Parigi (cfr. n. 367, set ’16, p. 43).
Sudek è rappresentante della cultura ceca, tra le maggiori del Vecchio Continente soprattutto nei primi decenni del secolo. Accompagna la mostra a cura di Ann Thomas, Vladimir Birgus e Ian Jeffrey uno splendido volume edito da 5 Continents, contenente i saggi dei curatori, la riproduzione di tutte le oltre 120 opere esposte, di Sudek e di altri maestri e compagni di viaggio come Jaromir Funke, Adolf Schneeberger, Jaroslav Rössler, nonché le tesimonianze di due assistenti del fotografo, nato vicino a Praga nel 1896 e morto nella stessa città nel 1976.
Una mostra e un volume (del quale vale la pena rimarcare l’eccellente qualità delle riproduzioni, caratteristica sempre più rara nell’editoria legata alle mostre) che sottolineano la singolarità della ricerca di Sudek, una sorta di Morandi della fotografia concentrato su pochi, essenziali temi (in particolare la natura morta e il paesaggio) esplorati in profondità. «Poeta di Praga e mago della luce» lo definisce Ann Thomas, evidenziando i due caratteri salienti del fotografo, del quale viene anche sottolineata l’attenzione nei confronti della presentazione delle proprie opere, la realizzazione di cornici e passe-partout che diventano parti integranti della fotografia, in una visione che unisce il retaggio della cultura simbolista con le novità della stagione delle avanguardie storiche.