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Il nuovo spazio della galleria milanese debutta con una collettiva di venti-trentenni
- Ada Masoero
- 11 settembre 2023
- 00’minuti di lettura


«Once upon a Thyme» di Luigi Pensa (2022). Foto: Galleria Fumagalli
Da Fumagalli nasce Loft
Il nuovo spazio della galleria milanese debutta con una collettiva di venti-trentenni
- Ada Masoero
- 11 settembre 2023
- 00’minuti di lettura
Loft: non una proposta immobiliare ma una «gemmazione» della Galleria Fumagalli, che dal 13 settembre si rinnova, affiancando alla sua consueta linea di ricerca il progetto Loft-Light On Future Topics, un’area specifica della galleria, con un proprio marchio e una propria identità grafica (dello studio FluDesign), ideata per esplorare le nuove tendenze della creatività multidisciplinare internazionale.
Esperienze, vocazioni e saperi diversi sono portati «nel Loft» da artisti, attivi nei diversi linguaggi dell’arte, selezionati da Annamaria Maggi e Massimo Zanello (gli ideatori di questa nuova area di ricerca), affiancati qui dalla curatrice e art sharer Maria Vittoria Baravelli, dallo style director dei cantieri Sanlorenzo e critico teatrale Sergio Buttiglieri, dal fashion consultant e brand strategist Massimo Monteforte e dal regista Marco Pozzi.
Il debutto è affidato alla collettiva «Non perdere il sentiero per via degli alberi» (dal 13 settembre al 13 ottobre), ideata da Zanello, Maggi e Luigi Pensa e curata da Baravelli. La mostra presenta i lavori di Luca Boffi (Milano, 1991), Hisayuki Amae (Kanagawa, Giappone, 1974), Clara Cebrián (Madrid, 1991), Luigi Pensa (Torino, 2001) e Costanza Starrabba (Ancona, 1995), accomunati dall’idea unificante del giardino, inteso qui come «metafora per la realizzazione di uno spazio di sperimentazione che vede gli artisti che lo animano coltivare la propria diversità e coesistere all’interno dello stesso racconto».
Dal design di Amae al paesaggio rurale caro a Boffi, dai lavori pittorici e ceramici di Cebrián alla singolare fusione di design e artigianato di Pensa, fino alla pittura digitale di Starrabba, le singole opere danno vita a un’installazione corale dalle molte valenze.

«Once upon a Thyme» di Luigi Pensa (2022). Foto: Galleria Fumagalli