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Prosegue fino al 22 gennaio 2017, al m.a.x. museo, la mostra che rende omaggio, a 40 anni dalla morte, a Federico Seneca (Fano 1891-Casnate, Como, 1976), figura di primo piano della grafica pubblicitaria del XX secolo sinora poco nota, però, al grande pubblico. Ben conosciuti, ed entrati nell’immaginario collettivo, sono invece molti suoi lavori, poiché già nel primo dopoguerra Seneca creò l’immagine, tuttora in uso, dei «Baci Perugina», con la coppia allacciata, oltre ad aver ideato la grafica dei «cartigli», i bigliettini che continuano ad accompagnare ogni cioccolatino.
Dal 1925 Seneca progettò anche le campagne pubblicitarie della Buitoni, finché nel 1933, grazie alla notorietà conquistata con il Primo premio della «Mostra internazionale del manifesto» (Monaco di Baviera, 1929), non lasciò Perugia per Milano, dove aprì uno studio di grafica pubblicitaria, subito scelto da marchi come Modiano, Cinzano, Talmone, Rayon, Chlorodont, Agip e altri.
Nella mostra «Federico Seneca (1891-1976). Segno e forma nella pubblicità» (catalogo Silvana), curata da Marta Mazza, direttore Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttore m.a.x. museo, sfilano 300 pezzi che documentano il suo percorso dagli esordi, di segno Liberty, attraverso il Déco, fino alle forme del dopoguerra, essenziali ma accese da colori vividi. Inediti i bozzetti tridimensionali in gesso, poi tradotti nella bidimensionalità della grafica. La mostra passerà a Perugia (Galleria Nazionale dell’Umbria, primavera 2017); a Fano (Galleria Carifano-Gruppo Credito Valtellinese, estate) e nel 2018 sarà a Treviso, al Museo Nazionale Salce.