Particolare delle due tavole di Antonio Campi della Galleria Canesso, «Cristo nell’orto» e «Cristo davanti a Caifa».

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Particolare delle due tavole di Antonio Campi della Galleria Canesso, «Cristo nell’orto» e «Cristo davanti a Caifa».

Antonio Campi, il precursore dei notturni di Caravaggio

Nel Museo Diocesano di Cremona esposte le 4 tavole ritrovate delle 15 dipinte per l’Oratorio di Santa Lucia di Torre Pallavicina

Nel 2021 la Galleria Canesso di Milano esponeva per la prima volta al pubblico due stupefacenti notturni di Antonio Campi (Cremona, 1522/1523-87): due opere di altissima qualità, pubblicate nel 1974 da Maria Luisa Ferrari, di cui si erano poi perse le tracce.
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Le due tavole ritrovate (132x56 cm ognuna) hanno stimolato delle ricerche documentarie, grazie alle quali Monica Visioli ha rintracciato un documento inedito che ha permesso a Marco Tanzi di accostare questi dipinti a una sua precedente scoperta, risalente a circa trent’anni fa, quando proprio ad Antonio Campi aveva attribuito due tavole dei Musei Reali di Torino, sino ad allora assegnate a un anonimo, seppur pregevolissimo, maestro nordico.
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Tanzi ha così potuto ricondurre tutte e quattro le opere all’ampio ciclo (almeno 15 dipinti) sulla «Passione di Cristo» realizzato da Campi negli anni ’70 del Cinquecento per l’Oratorio di Santa Lucia di Palazzo Pallavicino Barbò a Torre Pallavicina (Bergamo), su commissione del marchese Adalberto Pallavicino.
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Singolare il contrasto delle cromie delle due coppie di tavole: smaglianti e luminosi i colori della coppia di Torino, che esibisce gli episodi dell’«Andata al Calvario» e della «Resurrezione»; tenebrosi ma squarciati da accensioni luministiche magistrali i due notturni Canesso, con il «Cristo nell’orto» inginocchiato in un antro oscuro, illuminato dalla luce soprannaturale emanata dall’Angelo, alle cui spalle sono delineati, con pochi barbagli di luce, i profili di architetture monumentali, e «Cristo davanti a Caifa», dove il sommo sacerdote, abbigliato e impellicciato come un gran signore del Cinquecento e incorniciato da un sontuoso baldacchino, è illuminato dalla luce quasi fosforescente di una torcia: due altissimi esempi dello sperimentalismo luministico di Antonio Campi, precursore (come già sospettava Longhi) dei notturni di Caravaggio.
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Quanto alle altre tavole che componevano il ciclo di Torre Pallavicina, al momento nulla si sa, ma su queste quattro a breve uscirà un volume che presenta le recenti scoperte e le novità documentarie, accompagnate da una nuova campagna fotografica. Grazie alla collaborazione tra il Museo Diocesano di Cremona, i Musei Reali di Torino e la Galleria Canesso (Parigi e Milano), le quattro tavole in questione sono esposte dal 9 settembre al 19 novembre nel Museo Diocesano di Cremona, riunite nella mostra preziosa «Antonio Campi a Torre Pallavicina. L’Oratorio di Santa Lucia».
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«Cristo davanti a Caifa» di Antonio Campi, Galleria Canesso

«Cristo nell’orto» di Antonio Campi, Galleria Canesso

«Andata al Calvario» di Antonio Campi, Musei Reali di Torino, Galleria Sabauda

«Resurrezione» di Antonio Campi, Musei Reali Torino, Galleria Sabauda

«Cristo davanti a Caifa» di Antonio Campi, Galleria Canesso

Ada Masoero, 08 settembre 2023 | © Riproduzione riservata

Antonio Campi, il precursore dei notturni di Caravaggio | Ada Masoero

Antonio Campi, il precursore dei notturni di Caravaggio | Ada Masoero