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Il CMC-Centro Culturale di Milano regala una rarità agli appassionati di fotografia (e di storia)
- Ada Masoero
- 19 novembre 2021
- 00’minuti di lettura


«Sarah Bernhardt» fotografata da Nadar (particolare)
Alle radici con Nadar
Il CMC-Centro Culturale di Milano regala una rarità agli appassionati di fotografia (e di storia)
- Ada Masoero
- 19 novembre 2021
- 00’minuti di lettura
Il CMC-Centro Culturale di Milano regala una rarità agli appassionati di fotografia (e di storia) con la mostra «Nadar. La curiosità dell’amicizia. Alle origini della fotografia» (dal 20 novembre al 20 dicembre, catalogo Nomos) curata, nei 200 anni dalla nascita, da Angela Madesani con Fulvio Magurno, fotografo e collezionista di Nadar, e Camillo Fornasieri, direttore CMC.
Nelle 70 stampe originali, héliogravures e documenti d’epoca scorre la Parigi del secondo ‘800, nella quale Nadar (Félix Tournachon 1820-1910) trovò la fama, da pioniere della fotografia (anche aerea: fu il primo a scattare foto da un aerostato) e da sensibile ritrattista di grandi scienziati, artisti, musicisti, letterati, politici del tempo, che riunì nell’impresa poderosa del «Panthéon Nadar».
In mostra ci seducono i ritratti di Delacroix (che gli chiese però di distruggere le lastre), Monet, Manet, Millet (nemmeno lui soddisfatto), di Rossini, Liszt, Berlioz, Debussy, oltre che della celeberrima Sarah Bernhardt, da lui ritratta in più occasioni. Di molti, da Balzac e Dumas a Hugo, George Sand, Baudelaire fu amico, sebbene quest’ultimo definisse la fotografia «un’industria deleteria dell’arte, rifugio dei pittori mancati».
Ma Nadar dimostrò di essere uno spirito libero, tanto da aprire il suo studio parigino alla prima mostra degli impressionisti, di cui divenne amico. Insieme, sono qui in mostra anche le immagini dei «Confessionali» di Fulvio Magurno, in dialogo con quelle del maestro cui ha dedicato anni di ricerche.

«Sarah Bernhardt» fotografata da Nadar (particolare)