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Francisco de Zurbarán, «Agnus Dei», 1635-40. Madrid, Museo Nacional del Prado

© Archivio Fotografico Museo Nacional del Prado

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Francisco de Zurbarán, «Agnus Dei», 1635-40. Madrid, Museo Nacional del Prado

© Archivio Fotografico Museo Nacional del Prado

Zurbarán, acuto osservatore della realtà

Nel 2026 una sua grande monografica partirà dalla National Gallery di Londra, per poi trasferirsi nei due musei «partner», il Louvre e l’Art Institute di Chicago (nel 2027)

La National Gallery di Londra ha annunciato una grande mostra monografica dedicata a Francisco de Zurbarán (1598-1664) che si terrà la prossima primavera (2 maggio-23 agosto 2026).

Con una cinquantina di dipinti del maestro spagnolo, questa mostra abbraccia l’intero arco cronologico della sua carriera. Unirà opere della collezione della National Gallery (tra cui la «Santa Margherita di Antiochia», «Una tazza d’acqua e una rosa» e «Natura morta con limoni in un cesto di vimini» di Juan de Zurbarán) con dipinti provenienti dal Louvre («Esposizione del corpo di San Bonaventura» e «Sant’Apollonia») e dall’Art Institute di Chicago (la «Crocefissione», «San Romano di Antiochia e San Barula» e «Fiori e frutta in una ciotola cinese» di Juan de Zurbarán), i due musei «partner» in cui la mostra si sposterà tra ottobre 2026 e giugno 2027.

Altri importanti prestiti dalla Francia (il «San Francesco d’Assisi» del Musée des Beaux-Arts di Lione), dalla Spagna (l’«Agnus Dei» del Prado e l’«Immacolata Concezione» del Mnac di Barcellona) e dagli Stati Uniti («Gesù e la Vergine nella casa di Nazareth», del Cleveland Museum of Art) completeranno questa esplorazione completa dell’opera del maestro spagnolo.

Zurbarán trascorse la maggior parte della sua vita a Siviglia, all’epoca una delle città più ricche d’Europa, centro del commercio globale per i suoi legami marittimi con le Americhe. Lavorò soprattutto per i numerosi ordini religiosi della città, ma anche per committenti privati e persino, per un certo periodo, per il re di Spagna, producendo pale d’altare e cicli di dipinti di dimensioni e qualità sbalorditive. Era un acuto osservatore della realtà e le sue nature morte e le opere per la devozione privata appaiono ancora oggi straordinariamente vivaci.

Basandosi sugli studi esistenti e accompagnata da un catalogo riccamente illustrato, l’esposizione metterà in luce nuove scoperte e riunirà una selezione di nature morte di Zurbarán e di suo figlio Juan, prematuramente scomparso (1620-49), di cui si continuano a scoprire poche ma superlative opere.

Daniel Sobrino Ralston, curatore associato di dipinti spagnoli del Ceeh (Centro de Estudios Europa Hispánica) della National Gallery, ha dichiarato: «Si tratta della più completa rassegna di opere di Zurbarán mai allestita in Gran Bretagna, che riunisce prestiti eccezionali provenienti da tutto il Regno Unito, dall’Europa e dagli Stati Uniti. Questa mostra offre nuovi spunti di riflessione su uno dei maggiori artisti dell’era barocca, le cui opere visionarie ci hanno fatto profondamente comprendere la Spagna del XVII secolo».

La mostra, che è curata da Daniel Sobrino Ralston, Francesca Whitlum-Cooper e Imogen Tedbury, in collaborazione con Charlotte Chastel-Rousseau del Louvre e con Rebecca Long dell’Art Institute di Chicago, passerà al Louvre dal 7 ottobre 2026 al 25 gennaio 2027 e successivamente all’Art Institute di Chicago, dal 28 febbraio al 20 giugno 2027.

Gaspare Melchiorri, 02 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Zurbarán, acuto osservatore della realtà | Gaspare Melchiorri

Zurbarán, acuto osservatore della realtà | Gaspare Melchiorri