
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Una mostra sulla passione del pittore olandese per il Giappone
- Luana De Micco
- 22 marzo 2018
- 00’minuti di lettura


Vincent van Gogh, «Sottobosco con due figure», 1890, Cincinnati Art Museum, lascito di Mary E. Johnston, 1967.
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliDal 23 marzo al 24 giugno il Van Gogh Museum si sofferma sulla passione che il pittore olandese ebbe per il Giappone nella mostra «Van Gogh & Japan», realizzata in collaborazione con i musei giapponesi Hokkaido Museum of Modern Art di Sapporo, Tokyo Metropolitan Art Museum e National Museum of Modern Art di Kyoto, e già allestita in Giappone.
Vincent van Gogh (1853-90) si innamorò delle stampe giapponesi del XIX secolo durante il suo soggiorno parigino, tra il 1886 e il 1888. In quegli anni, con l’apertura dei porti giapponesi al commercio con l’Europa, la moda del «giapponismo» aveva infatti conquistato la Francia e a Parigi Van Gogh acquistò le prime stampe, fino a raccoglierne più di 400, molte delle quali sono conservate al museo di Amsterdam. Di quei lavori ammirava i colori vivaci, le composizioni originali e l’interesse per la natura, rappresentata nel suo più piccolo dettaglio. Van Gogh se ne ispirò anche per la sua arte: «Il mio lavoro si è costruito per così dire su quello dei giapponesi», scrisse in una delle sue numerose lettere.
La mostra riunisce una sessantina di dipinti e di disegni di Van Gogh, accanto a una selezione di stampe giapponesi. Tra le opere, anche «L’autoritratto con l’orecchio bendato», in prestito dalla Courtauld Gallery di Londra e che non usciva dal Regno Unito dal 1955, e un autoritratto del 1888 conservato all’Harvard Art Museum di Cambridge (Stati Uniti), in cui l’artista rappresenta se stesso nelle vesti di monaco buddhista.

Vincent van Gogh, «Sottobosco con due figure», 1890, Cincinnati Art Museum, lascito di Mary E. Johnston, 1967.