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Un premio sotto l’albero al Museion

Un’opera di Armleder, giovani italiani in gara e fotografia d’artista

Federico Florian

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Il 25 novembre il Museion inaugura tre nuove mostre. Ad accogliere il visitatore è un doppio intervento dell’artista svizzero John Armleder (con «Endless», fino al 22 dicembre). Intervento dal sapore spiccatamente «natalizio»: all’interno del museo un finto albero di Natale decorato con lucine blu giace a terra sullo sfondo di una grande tela colorata, mentre all’esterno un video con forme caleidoscopiche e luci pulsanti illumina la facciata dell’edificio. Un tema, quello del Natale, particolarmente caro all’artista, esponente di Fluxus, che in passato ha realizzato tavoli cosparsi di neve e tele intessute di decorazioni natalizie. Per non parlare dei suoi cosmopoliti «Christmas Party»: feste-performance che ogni anno Armleder è solito tenere nella propria casa di Ginevra, un tempo dimora di un mago.

Al secondo piano, la mostra dei finalisti della prima edizione del Premio Museion, dedicato a giovani artisti attivi in Italia, Svizzera e Austria (fino al 12 marzo). Selezionati da una giuria composta da Beatrix Ruf, Giovanni Carmine, Karola Kraus e Diana Baldon, tra gli artisti figurano la viennese Verena Dengler, che presenta una serie di autoritratti «ricopiati» da altri artisti, in una riflessione sulle nozioni di autorialità e originalità, mentre il collettivo Invernomuto, propone  una video installazione che indaga gli stereotipi razziali nelle pubblicità italiane del secondo dopoguerra. Completano la mostra la svizzera Sonia Kacem e l’altoatesina Julia Frank, presente con un’installazione ambientale. L’opera del vincitore, decretato a gennaio 2017, entrerà a far parte delle collezioni del museo di Bolzano. 

«La forza della fotografia», a cura di Letizia Ragaglia (fino al 17 settembre), raccoglie infine 100 opere fotografiche dalla collezione realizzate da oltre 30 artisti internazionali. Sono immagini selezionate da un nucleo di circa 500 fotografie, acquisite nei trent’anni di attività di Museion tramite mostre o prestiti a lungo termine (come quelli dell’Archivio di Nuova Scrittura di Paolo Della Grazia e della collezione Enea Righi). Indagando i concetti di identità e alterità, trasformazione e messa in scena del corpo, la mostra raccoglie diverse opere intimamente legate alla performance. Tra queste le «sovrapitture» di Arnulf Rainer; o la documentazione dei concerti del tour «Lago Morto» di Nico Vascellari, avvenuto a Vittorio Veneto nel 2009, in cui l’artista era solito scegliere due persone nel pubblico consegnando loro due macchinette fotografiche usa e getta, e chiedendo di scattare delle foto durante l’evento. Tra gli altri artisti, Niki de Saint Phalle, qui presente con uno still dal video «Daddy» del 1972, realizzato in collaborazione con il regista inglese Peter Whitehead, Günter Brus, Vanessa Beecroft, Joan Jonas, Nan Goldin, Roni Horn e Wolfgang Tillmans, oltre a un lavoro di Duchamp del ’63 («Poster within a Poster»). Completa la mostra una sezione dedicata alla fotografia politica (a cura di Andreas Hapkemeyer).

Federico Florian, 04 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

Un premio sotto l’albero al Museion | Federico Florian

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