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Una veduta della mostra «Viaggio in Italia. Vedute di Napoli, Roma, Firenze, Venezia e Milano, XVII-XIX secolo» nella Villa Vauban-Musée d’Arte della Città di Lussemburgo

Photo: Mikele Carlino

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Una veduta della mostra «Viaggio in Italia. Vedute di Napoli, Roma, Firenze, Venezia e Milano, XVII-XIX secolo» nella Villa Vauban-Musée d’Arte della Città di Lussemburgo

Photo: Mikele Carlino

Un Viaggio in Italia che termina in Lussemburgo

Una selezione di 46 capolavori delle collezioni delle Gallerie d’Italia dialogano con le opere di Villa Vauban per costruire un itinerario tra le città italiane attraverso l’arte

Dal Grand Tour che gli aristocratici europei intraprendevano nel XVIII secolo all’inimitabile resoconto che ne fece Goethe nel suo Viaggio in Italia (1816-17), le città italiane, con il loro ricco patrimonio culturale, non hanno mai smesso di esercitare un fascino intramontabile e di rappresentare la destinazione ideale di qualsiasi itinerario artistico culturale.

Con questo medesimo spirito di godimento formativo può essere visitata la mostra «Viaggio in Italia. Vedute di Napoli, Roma, Firenze, Venezia e Milano, XVII-XIX secolo», allestita nella Villa Vauban-Musée d’Arte della Città di Lussemburgo fino al 12 ottobre.

Attraverso una selezione di 46 opere dal Seicento all’Ottocento provenienti dalle ricche collezioni delle Gallerie d’Italia, i musei di Intesa Sanpaolo, la mostra compie infatti un ideale viaggio tra le regioni e le città più rappresentative del Bel Paese, scelte, in parte, proprio in base all’ubicazione dei quattro musei dell’Istituto bancario: Milano, Napoli, Torino e Vicenza.

Promossa dal Museo Civico della città di Lussemburgo, in collaborazione con Intesa Sanpaolo Art, Culture & Heritage e Gallerie d’Italia, in sinergia con Intesa Sanpaolo Luxembourg e Intesa Sanpaolo Wealth Management Luxembourg, la mostra prende ideale avvio da Napoli con dipinti e acquerelli raffiguranti l’iconica Baia del Golfo («Veduta del Golfo di Napoli dalle falde del Vesuvio», 1765-70 ca, di Antonio Joli), il pittoresco centro storico e le case romane di Pompei («Pompei», 1896, di Lord Mancini). Dopo un intermezzo nell’antichità, rappresentata da capricci del XVII e XVIII secolo di autori olandesi, francesi e italiani («Capriccio architettonico con predica di un apostolo», 1740-50, di Giovanni Paolo Pannini), il percorso espositivo si sposta a Roma con magnifiche vedute di piazze, chiese e fontane dipinte dall’olandese Gaspar van Wittel («Veduta di Piazza del Popolo a Roma», 1718 e «Veduta di piazza Navona a Roma» 1688-1721).   

Gaspar Adriaenz van Wittel, «Veduta di piazza Navona a Roma», 1688-1721

La tappa successiva è Firenze, con l’architettura rinascimentale quale sfondo per una sensibilità paesaggistica che coniuga sapientemente natura, arte e cultura («Veduta dell’Arno a Firenze con ponte alle Grazie dalla Zecca Vecchia», 1764, di Thomas Patch e «Veduta di Firenze dal Monte alle Croci», 1844, di Giovanni Signorini).

Il viaggio prosegue a Venezia dove canali, chiese e palazzi si riflettono nelle acque della laguna, la cui immagine ha incantato generazioni di viaggiatori. Il vedutista veneziano per antonomasia, il Canaletto, è rappresentato in mostra da un’opera giovanile, «Capriccio con chiesa gotica e laguna» (1720-21 ca), mentre i «colleghi» Michele Marieschi e Francesco Guardi figurano, rispettivamente, con una tipica «Veduta del Canal Grande con le Rive del Vin e del Carbon» (1740 ca) e «Piazza San Marco verso San Geminiano» (1775-80 ca).

Prima di raggiungere Milano, centro storico economico e moderna metropoli industriale del XIX e dell’inizio del XX secolo, il percorso prevede brevi «escursioni» a Udine («Veduta di piazza Contarena a Udine», 1720 ca, di Luca Carlevarijs) e Verona («Veduta di Verona nei pressi del Ponte Navi», 1720 ca, di Luca Carlevarijs). Città caratterizzata dal contrasto tra il centro storico, sede del potere, e la metropoli industriale del XIX e XX secolo, il capoluogo lombardo è dunque rappresentato dal «ritratto» del suo edificio più noto («Veduta del complesso absidale del Duomo di Milano», 1830-35, di Luigi Bisi) e da un dipinto dell’estrema fase divisionista di Umberto Boccioni («Meriggio. Officine a Porta Romana», 1910).

L’onnipresente richiamo all’antichità è ulteriormente sottolineato in mostra dall’inserimento, nel percorso espositivo, di sculture di ispirazione romana («Psiche di Capua», 1930 ca, Fonderia artistica Chiurazzi) e da preziosi esemplari di vasi attici provenienti dalla Puglia («Cratere a colonnette a figure rosse con Amazzonomachia e Giovani lottatori», 400-380 a.C, del Pittore di Ariadne)

I 46 capolavori scelti tra le collezioni delle Gallerie d’Italia sono inoltre posti in dialogo con una selezione di dipinti e disegni di maestri olandesi, francesi e belgi appartenenti alla raccolta permanente dell’ospitante Villa Vauban, situata in un elegante edificio borghese del XIX secolo all’interno del parco comunale che custodisce le collezioni d’arte della città di Lussemburgo: oltre 100 dipinti (da Jan Brueghel il Giovane a Jacob va Ruisdael, da Canaletto a Delacroix, da Camille Corot a Gustave Courbet) e 14 sculture (Lorenzo Nencini) derivanti da tre importanti donazioni del XIX secolo, ossia quella del finanziere parigino Pescatore nel 1855, quella di Leo Lippmann, banchiere ad Amsterdam nel 1878, e quella di Eugénie Dutreux-Pescatore, erede di una famiglia di industriali lussemburghesi, nel 1903.

Una veduta della mostra «Viaggio in Italia. Vedute di Napoli, Roma, Firenze, Venezia e Milano, XVII-XIX secolo» nella Villa Vauban-Musée d’Arte della Città di Lussemburgo. Photo: Mikele Carlino

Riccardo Deni, 09 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Un Viaggio in Italia che termina in Lussemburgo | Riccardo Deni

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