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Uno scatto dal Fondo Eugenio Schmidhauser. Lugano, Museo Masi.

© Archivio di Stato del Canton Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser

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Uno scatto dal Fondo Eugenio Schmidhauser. Lugano, Museo Masi.

© Archivio di Stato del Canton Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser

Swiss Photo Month: un mese di fotografia tra montagne, collezioni e generazioni

Chi partecipa all’edizione 2025 della rassegna svizzera non si limita a visitare mostre, ma attraversa il Paese elvetico come un atlante vivente dell’ottava arte

Rischa Paterlini

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Non un festival centralizzato, ma una costellazione di appuntamenti che disegnano una mappa ideale: così si presenta l’edizione 2025 di Swiss Photo Month, in corso fino al 5 ottobre. Chi vi partecipa non si limita a visitare mostre, ma attraversa il Paese come un atlante vivente della fotografia, da nord a sud, dalle montagne di Neuchâtel alle valli del Ticino, passando per musei e collezioni. Un viaggio che riflette il carattere della Svizzera, policentrico ma coeso, dove ogni regione porta la propria voce. Qui proponiamo alcuni spunti; il programma completo è disponibile sul sito ufficiale.

Fotografia in quota: Alt+1000 e Format
Le Alpi diventano spazio espositivo con due appuntamenti complementari. Ad Alt+1000, curato da Morgane Paillard a La Vue-des-Alpes, il tema «Camminare insieme – Marcher ensemble» invita a vivere il paesaggio attraverso movimento, incontro e osservazione: diciotto artisti svizzeri e internazionali presentano oltre 140 opere lungo un percorso a cielo aperto. Poco più a ovest, nel Giura bernese, Format porta dodici artisti, tra cui l’interessante Rebecca Bowring, a dialogare con sentieri e radure del Mont-Soleil. Curata da Swann Thommen e promossa dall’Associazione Impulsion, la mostra lascia emergere la varietà degli sguardi, arricchita da concerti, camminate sonore e conferenze che ampliano l’esperienza sensoriale.

Fred Waldvogel, i funghi come galassie
Al Museum im Bellpark di Kriens, vicino a Lucerna, si riscopre l’archivio di Fred Waldvogel (1922–97), autore di oltre mille diapositive capaci di unire rigore scientifico e immaginazione visiva. I suoi tableau fissano l’identità di ogni fungo e insieme li trasformano in presenze sospese, tra oggetti di design e creature mitiche.

Il richiamo del digitale
Al Fotomuseum Winterthur, la mostra «The Lure of the Image – Wie Bilder im Netz» verlocken esplora il potere di attrazione delle immagini digitali. Quattordici artisti analizzano i linguaggi visivi che abitano i social media: dai meme ai profili di dating, dai contenuti virali agli screenshot e alle immagini generate al computer.

Alt+1000: © Máté Bartha, dalla serie Kontakt

Fragilità e intimità
Sabine Hess e Nicolas Polli raccontano la loro prima esperienza di vita insieme, dopo anni di relazione a distanza, con il progetto «One Bed, Two Blankets, Seventy-Six Rules». Nato in Valle Verzasca e presentato nel 2023, approda ora nella Casa dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Hug di Ginevra. Qui immagini, testi e regole quotidiane acquistano un significato particolare, amplificando il legame tra intimità e fragilità.

Gen Z – Shaping a New Gaze
Al Photo Elysée di Losanna oltre sessanta fotografi nati tra la metà degli anni ’90 e il 2010 affrontano temi legati alla casa, al corpo, al genere e alle identità fluide. Tra le voci, provenienti da contesti culturali diversi, tra cui la voce italiana di Carla Rossi. Mostra e catalogo restituiscono le urgenze di una generazione che trasforma storie intime in discorsi pubblici, alla ricerca di un posto in un mondo in rapido cambiamento.

Il paesaggio fotografico del Ticino
Il Ticino si conferma anche quest’anno ricco di iniziative. Il Verzasca Foto Festival, con il tema «Bodies of Water», ha concentrato in pochi giorni mostre diffuse nei villaggi della valle, proiezioni notturne e incontri comunitari, attirando fotografi e pubblico da tutto il mondo. Il festival si è chiuso il 7 settembre, ma la sua energia la ritroviamo in Casa Azul a Gordola, la prima Casa della Fotografia in Ticino: uno spazio permanente nato proprio dall’esperienza del festival, che inaugura con opere di Flavio Araujo, Aniket Godbole e Francesco Tadini. Casa Azul raccoglie lo spirito di ricerca e di incontro coltivato nella valle, trasformandolo in progetto stabile e condiviso.

A Lugano, il Masi dedica la retrospettiva «Eugenio Schmidhauser. Beyond Malcantone», curata da Gianmarco Talamona e Ludovica Introini, alla prima grande rilettura museale del fotografo (1876–1952), capace di trasformare il Malcantone in paesaggio iconico. A Ligornetto, la Casa Pessina celebra dieci anni di attività con un progetto corale, mentre a Paradiso Artphilein inaugura tre nuove mostre in contemporanea. La Fondazione Rolla, a Bruzella, apre invece al pubblico la collezione privata di Rosella e Piero Rolla: lo spazio, un ex asilo, ospita oggi «Pino Musi – Phytostopia», undici opere che riflettono sul rapporto tra natura, abbandono e trasformazione.

Swiss Photo Month è un mosaico che unisce montagne, valli e città, storie locali e prospettive globali. Un mese di viaggi, incontri e scoperte che restituisce la fotografia come paesaggio vivo, da attraversare con sguardo curioso e un buon paio di scarpe da ginnastica.

Rischa Paterlini, 21 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

Swiss Photo Month: un mese di fotografia tra montagne, collezioni e generazioni | Rischa Paterlini

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