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Silvia Conta
Leggi i suoi articoliUn’opera «immersiva e radicalmente immateriale composta unicamente da colore e suono:» è Bass, una delle più recenti installazioni di Steve McQueen, commissionata congiuntamente dalla Laurenz-Stiftung e dalla Dia Art Foundation di New York, tra gli appuntamenti più attesti della settimana dell’arte di Basilea. «Ciò che amo della luce e del suono è la loro fluidità, possono essere plasmati in qualsiasi forma. Come un vapore o un profumo, la luce e il suono possono insinuarsi in ogni angolo e nascondiglio. Amo quel momento iniziale, in cui qualcosa non ha ancora una forma concreta, ma racchiude già comunque tutto» (2025), ha affermato Steve McQueen, artista e regista premio Oscar, che con Bass (2024) esprime ai massimi livelli questa sua concezione. L'opera, infatti, è una delle sue più recenti creazioni e segna il suo ritorno nella città elvetica, come ha ricordato la fondazione: «Dodici anni dopo la sua pionieristica mostra, concepita come una città del cinema, la quale offriva una panoramica del lavoro di McQueen con più di 20 installazioni video e cinematografiche, l’artista torna allo Schaulager di Münchenstein con il suo lavoro più astratto. Bass è un’opera immersiva, progettata appositamente per l’architettura dell’edificio, che nasce dall’interesse di McQueen per la luce, il colore e il suono e la loro influenza sulla percezione fisica dello spazio e del tempo».
«Nel 2022 - hanno raccontato gli organizzatori - McQueen è stato invitato a sviluppare un nuovo progetto, che potesse essere inizialmente destinato a una delle sale della Dia Art Foundation e successivamente allo Schaulager della Laurenz-Stiftung. Ispirato dalla sala ipogea con colonne della Dia Beacon, McQueen ha deciso di non realizzare un film, come ci si sarebbe potuti aspettare, ma di creare un intervento temporaneo basato esclusivamente su luce e suono. Dopo essere stata presentata per la prima volta al Dia Beacon nel 2024, Bass sarà adattata e presentata tra pochi giorni nell'imponente architettura dello Schaulager». Bass (visitabile dal 15 giugno al 16 novembre), ha anticipato l’istituzione, «è sia immersiva che radicalmente immateriale, poiché è composta unicamente da colore e suono: profonde frequenze di basso risuonano nello spazio – a volte più intense, a volte più leggere – leggibili come singole note o come tracce di una melodia. Allo stesso tempo, la stanza è inondata da una luce colorata che, lentamente e quasi impercettibilmente, attraversa l'intera gamma di colori visibili, dallo spettro cromatico del rosso intenso fino all'ultravioletto. Dal momento in cui si entra nello Schaulager, luce e suono catturano immediatamente l’attenzione. L'effetto travolgente dell'opera è amplificato dalle dimensioni: Bass occupa l'intero spazio monumentale dello Schaulager, sfruttando sia l'altezza del soffitto che l'ampiezza delle superfici espositive. Questo spazio si trasforma così in un corpo di risonanza per un intervento temporaneo che invita i visitatori a confrontarsi con un'esperienza immediata e potente». La colonna sonora di Bass è un’opera nell’opera: «è stata realizzata in collaborazione con un gruppo intergenerazionale di musicisti della diaspora nera, sotto la direzione di McQueen e del celebre bassista Marcus Miller. Tra i musicisti coinvolti figurano Meshell Ndegeocello e Aston Barrett Jr. (basso elettrico), Mamadou Kouyaté (ngoni, uno strumento a corde tradizionale dell’Africa occidentale) e Laura-Simone Martin (contrabbasso acustico). La fascinazione di McQueen per il basso non è casuale: profondamente radicato nella musica afroamericana, lo strumento simboleggia un legame profondo con la storia e l'identità culturale. È un mezzo di espressione per emozioni difficili da tradurre in parole e, come fondamento di molte composizioni, garantisce stabilità e una profondità tangibile», ha proseguito la fondazione.
Ad accompagnare la mostra due pubblicazione da collezione:Steve McQueen. Bass (2024), realizzata in collaborazione con la Laurenz-Stiftung e la Dia Art Foundation, e una seconda pubblicazione incentrata sull’esposizione di Bass allo Schaulager, che sarà pubblicata nei prossimi mesi. «Entrambi i libri - ha sottolineato la fondazione - sono stati sviluppati in stretta collaborazione con l’artista e la graphic designer Irma Boom, traducendo in modo unico l’intensità immateriale di Bass sulla pagina stampata». Lo Schaulager, realizzato nel 2003 dallo studio di architettura Herzog & de Meuron (fondato proprio a Basilea nel 1978) conservata la collezione privata della collezione Laurenz-Stiftung (letteralmente fondazione Laurenz), creta nel 1933. I suoi spazi, ad eccezione dei periodi in cui accolgono mostre, in genere decidete ad artisti in collezione, sono solitamente chiusi al pubblico e accessibili solo a studenti e ricercatori. Ne è stato avviato l'ampliamento, sempre affidato a Herzog & de Meuron. La sede della fondazione, procedendo con i mezzi pubblici, si trova a una decina di minuti dalla stazione ferroviaria principale di Basilea. Qui potete trovare gli orari di apertura durante l'art week.

Steve McQueen, Bass, 2024. Courtesy DIA Foundation e Laurenz-Stiftung