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Una mostra presenta 400 opere appartenute al maestro francese che dialogano con le sue sculture, disegni e documenti di archivio
- Luana De Micco
- 04 novembre 2022
- 00’minuti di lettura


Masque funéraire d’enfant © musée Rodin, Ph. Angèle Dequier
Rodin collezionista d’arte egizia
Una mostra presenta 400 opere appartenute al maestro francese che dialogano con le sue sculture, disegni e documenti di archivio
- Luana De Micco
- 04 novembre 2022
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliCon la mostra «Rêve d’Egypte», fino al 5 marzo, il Musée Rodin presenta una selezione di opere della collezione personale d’arte egizia di Auguste Rodin, che è stata al centro di un lavoro di ricerca decennale realizzato dal museo insieme al Centro di ricerche di egittologia della Sorbona e il Louvre.
Le 400 opere esposte, in un percorso che alterna oggetti della collezione e sculture di Rodin, oltre che disegni e documenti di archivio, sono state restaurate con la collaborazione del Centre de recherche et de restauration des musées de France (C2RMF).
Rodin (1840-1917), che cominciò a interessarsi all’egittologia sin dal 1870 e fu un grande collezionista di antichità, soprattutto greco-romane (la sua collezione conta più di s6mila pezzi), riunì, a partire dal 1890, anche più di mille oggetti d’arte egizia, che cominciò a esporre nella sua casa-atelier di Meudon, mescolati alle sue sculture.
All’inizio si trattava di piccoli oggetti, come vasi canopi, coppe, amuleti, statuette in bronzo di animali e divinità e maschere funerarie. Poi, dal 1911, cominciò ad acquisire opere monumentali, che espose all’Hôtel Biron, l’attuale Musée Rodin, tra cui un bronzo del dio Amon e un bassorilievo del tempio di Athribis (l’odierna Wannina).
La collezione conta anche 14 stele funerarie e 32 elementi di sarcofagi (nella foto, Maschera funeraria da bambino). Nell’arte egizia, analizza la curatrice Bénédicte Garnier, Rodin si interessava alla «semplificazione delle linee e delle forme, questioni che sono state centro delle sue ricerche dal 1890-1900. Dell’arte egizia ammira il trattamento della monumentalità e l’aspetto ieratico, caratteristiche che si ritrovano in particolare nel suo Balzac monumentale. Spesso presentato come la prima opera della scultura moderna, il Balzac rivela una certa familiarità con l’arte egizia». Lo stesso Rodin lo definì «la sfinge della Francia»

Masque funéraire d’enfant © musée Rodin, Ph. Angèle Dequier