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- Luana De Micco
- 13 ottobre 2016
- 00’minuti di lettura


Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl Petit Palais-Musée des Beaux-Arts de la ville de Paris dedica una mostra a Oscar Wilde, proseguendo la tendenza di dedicare rassegne a scrittori e poeti che accomuna vari musei parigini (al Palais de Tokyo si è recentemente tenuta «I love John Giorno», prima grande retrospettiva in Francia dedicata al poeta newyorkese di origini italiane, curata dall’artista svizzero Ugo Rondinone; a luglio si è chiusa al Musée de l’Orangerie la mostra «L’occhio del poeta» dedicata a Guillaume Apollinaire).
La monografica del Petit Palais «L’impertinente assoluto» sull’autore de Il ritratto di Dorian Gray, nato nel 1854 a Dublino e morto a Parigi nel 1900, è aperta fino al 15 gennaio 2017. Il museo ha potuto riunire per la prima volta anche la serie dei 13 famosi ritratti realizzati dal fotografo canadese Napoleon Sarony durante il giro di conferenze di Wilde negli Stati Uniti nel 1882. Sono presentati per la prima volta anche altri ritratti, come quello di Harper Pennington del 1884 prestato dalla University of California di Los Angeles.
Il Musée d’Orsay ha prestato «La danse mauresque», in cui Toulose-Lautrec ha rappresentato Wilde in primo piano di spalle. Nella prima sezione della mostra, dedicata agli anni della giovinezza e della formazione, sono presentate foto di famiglia, un ritratto di Wilde bambino del 1857 e diversi oggetti personali, tra cui alcune lettere con degli schizzi. Via via sono allestiti manoscritti originali e edizioni autografate, le opere di Tissot, Crane, Watts, Millais che furono esposte alla Grosvenor Gallery di Londra nel 1877 e nel 1879, e che Wilde commentò ampiamente. Si possono inoltre visionare passaggi di film e ascoltare testi di Wilde letti dall’attore Rupert Everett.