Dal 7 luglio la Kunsthalle di Bielefeld ospita contemporaneamente due mostre intitolate, rispettivamente, «Tra pixel e pigmento. Pittura ibrida in epoca post digitale» (fino al 10 novembre) e «Oltre la pittura: uno sguardo alla collezione» (fino al 17 novembre). Se la seconda consiste nella presentazione di una selezione di opere «che vanno oltre i concetti pittorici tradizionali» donate alla collezione di casa dallo storico e curatore Wulf Herzogenrath in occasione del suo 80mo compleanno (opere di Mary Bauermeister, Kurt Kranz, Nam June Paik, Georg Karl Pfahler, Ulrike Rosenbach, Shannon Bool, Gregor Hildebrandt e Sigmar Polke), la prima, una collettiva sviluppata congiuntamente con il Museo MARTa di Herford, dove in parte si svolge, e la Kunstakademie Münster, è dedicata alla pittura ibrida post digitale «tra pixel e pigmento» e riflette quindi il nostro presente ambiguo e composito, per l’appunto post digitale, sospeso in una dimensione in cui sono compartecipi tanto il digitale quanto un non ancora del tutto surclassato analogico.
L’attenzione degli artisti internazionali che hanno collaborato alla mostra si concentra su un modo di pensare la pittura che, soprattutto negli ultimi dieci anni, si è notevolmente ampliato attraverso l’intreccio paritario dell’ibrido in termini tanto di contenuto quanto di tecnologia. Sónia Almeida, Tim Berresheim, Salomé Chatriot, Vivian Greven, Wade Guyton, Tishan Hsu, Jacqueline Humphries, Charlotte Johannesson, Kaya (Kerstin Brätsch/Debo Eilers), Peter Kogler, Vera Molnar, Mukenge/Schellhammer, Laura Owens, Seth Price, Rafael Rozendaal, Pieter Schoolwerth, Amy Sillman, Avery Singer, Cheyney Thompson, Philipp Timischl, Corinne Wasmuht e Anicka Yi, tra gli altri, esaminano fondamentalmente il medium tradizionale della pittura cercando di trovare risposte a quesiti come: «In che misura questi cambiamenti influenzano le materialità, le strutture dei media visivi e l’estetica?»; «In che modo gli spazi ibridi, i corpi diventati fluidi e la sensazione di essere in mezzo trovano i loro equivalenti pittorici?». La mostra presenta oltre 150 opere che offrono una panoramica dell’ampio spettro della pittura post digitale. Dai primi lavori realizzati al computer alle più moderne applicazioni dell’intelligenza artificiale, sono esposti sia nuove produzioni site specific sia ampie installazioni e dipinti su tela.