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Il festival della creatività contemporanea invade la città Capitale italiana della cultura 2020
- Stefano Luppi
- 08 maggio 2018
- 00’minuti di lettura


Un particolare di «Cartoframma blu», 2014, di Daniele Papuli. Foto di Raul Zini
Parma a 360 gradi
Il festival della creatività contemporanea invade la città Capitale italiana della cultura 2020
- Stefano Luppi
- 08 maggio 2018
- 00’minuti di lettura
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliFino al 3 giugno la città emiliana, che sarà Capitale italiana della cultura nel 2020, si mette al centro della scena della terza edizione di Parma 360 Festival della creatività contemporanea. La manifestazione si sviluppa anche attraverso un mix che confronta autori storici con la realtà artistica emergente, legando i vari appuntamenti al tema della sostenibilità ambientale e del rapporto tra uomo, natura e paesaggio.
Tra le rassegne principali c’è, nella Chiesa di San Quirino, «Terre piane» in cui la curatrice Chiara Canali (direttrice artistica di Parma 360 con Camilla Mineo) crea un parallelo tra gli storici paesaggi del fotografo modenese Franco Fontana (Modena, 1933) e i «System», quadri elettronici dal flusso visivo digitale di Davide Coltro (Verona, 1967).
Molte le altre rassegne, in questo caso monografiche. Presso la crociera dell’Ospedale Vecchio sono visibili «Lotteria Farnese» di Giovanni Frangi (Milano, 1959), venti teleri di grandi dimensioni con paesaggi disegnati su stoffa, «La forma e le nuvole» nella quale il pittore argentino Ernesto Morales (ma nato in Uruguay, a Montevideo, nel 1974) riflette sull’ambiguità metaforica e ambientale di questo fenomeno naturale, «Alla deriva» con alcune composizioni digitali di Barbara Nati (Roma, 1980), mentre a concludere il panorama espositivo nell’antico monumento riaperto ci pensano alcune figure umane abbozzate di Francesco Diluca (Milano, 1979).
Ma in città sono molte le iniziative, comprese altre rassegne di Pietro Geranzani (Londra, 1964), Daniele Papuli (Maglie, 1971; nella foto) e del nume dell’arte parmense del ’900, Carlo Mattioli (1911-94), di cui è realizzata un’antologica presso lo Studio Mattavelli.

Un particolare di «Cartoframma blu», 2014, di Daniele Papuli. Foto di Raul Zini