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Etel Adnan e Simone Fattal a Parigi, marzo 2016. Foto Fouad Elkoury

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Etel Adnan e Simone Fattal a Parigi, marzo 2016. Foto Fouad Elkoury

Nella biblioteca di Adnan e Fattal

Vincenzo de Bellis ha allestito le opere della coppia libanese tra i libri della Fondazione Dalle Nogare

Camilla Bertoni

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Mimetizzata tra i volumi e gli spazi della biblioteca, la mostra di Etel Adnan (Beirut 1925-Parigi 2021) e Simone Fattal (Damasco, 1942) alla Fondazione Antonio Dalle Nogare è un omaggio alla loro esistenza oltre che alla loro produzione, strettamente intrecciate.

Coppia nella vita e nell’arte, le due artiste libanesi, vissute tra Parigi e la California, sono celebrate con questa doppia personale curata da Vincenzo de Bellis (fino al 5 novembre): con questa scelta allestitiva il curatore intende restituire la dimensione intima della loro pratica che spesso implicava la presenza dell’una nelle opere dell’altra.

Nella filosofia della Fondazione, la mostra «Working together» intende far conoscere il lavoro di due «artiste emergenti agées», per citare l’ossimoro utilizzato da De Bellis, poco conosciute non solo in Italia, dove questa doppia esposizione è la prima a loro dedicata e rare sono state le apparizioni in gallerie dell’opera di Etel Adnan, omaggiata da una mostra al Guggenheim di New York da poco conclusasi.

Simone Fattal, le cui ceramiche sono state esposte lo scorso anno alla Fondazione Ica di Milano, nasce in realtà come editrice, fondatrice di Post Apollo Press specializzata in testi di storia, politica, scienze sociali, studi di genere. Ma anche la formazione di Adnan è letteraria, poetessa dapprima e poi pittrice, spesso rivolta al paesaggio, disvelata in seguito alla partecipazione a dOCUMENTA (13).

«Lo spazio della biblioteca, spiega de Bellis, era l’unico della Fondazione che potesse restituire, senza voler scimmiottare la loro casa, il senso di intimità domestica che ha caratterizzato la loro produzione. Per questo le loro sessanta opere, tra sculture, dipinti, disegni, arazzi e leporelli, sono disseminate sui tavoli, tra le poltroncine e tra i libri che provengono dalla loro stessa biblioteca, scelti tra i punti di riferimento per la loro ricerca o editi dalla Post Apollo Press e a disposizione dei visitatori. Uno spazio che per la sua stessa natura, conclude il curatore, permette di avvicinarsi alla loro opera comprendendo in maniera immediata l’importanza della letteratura nella sua stessa genesi».

Etel Adnan e Simone Fattal a Parigi, marzo 2016. Foto Fouad Elkoury

Camilla Bertoni, 30 agosto 2022 | © Riproduzione riservata

Nella biblioteca di Adnan e Fattal | Camilla Bertoni

Nella biblioteca di Adnan e Fattal | Camilla Bertoni