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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliNel 1970 la Galleria Coen+Pieroni di Pescara promuove «Dal mondo delle idee», un progetto che unisce arte e design presentando oggetti di arredo e mobili in serie limitata disegnati da un gruppo di artisti, tra cui Getullio Alviani, Mario Ceroli, Laura Grisi, Enrico Job, Michelangelo Pistoletto, Concetto Pozzati, Paolo Scheggi ed Ettore Spalletti. Nel 1972 Poltronova trasforma gli arredi di Ceroli (classe 1938) in oggetti di produzione in serie denominata «Mobili nella Valle», traendo ispirazione dai noti dipinti metafisici realizzati da Giorgio de Chirico a partire dal 1926: tavoli, sedie, divani, cassettiere, poltrone e letti realizzati a mano in legno di pino di Russia, mezzo scelto da Ceroli nel 1956 come materiale preferito. Lui stesso, interrogato sulla sua produzione di designer, ha affermato: «L’industria ha riscoperto l’arredamento che ho disegnato per me. La sensibilità data a un prodotto come il mio, che è meno confortevole di un oggetto d’arredo progettato da un arredatore, è una sensibilità diversa. Nell’arredo del designer manca la relazione fra l’oggetto e la persona. Nel mio arredamento si trova questo tipo di relazione, forse anche a causa della mancanza di comfort... L’uso del legno grezzo contribuisce a creare questa relazione. Questi arredi sono, per me, sculture da toccare, da usare».
Provenienti da una collezione privata, un nutrito gruppo di «Mobili nella Valle» di Ceroli viene esposto, dal 19 novembre al 20 dicembre, a Milano negli spazi di Carrozzeria900, galleria specializzata in mobili di design e modernariato. Il titolo della mostra «Mario Ceroli | Teatro domestico» sottolinea l’atmosfera da «piccolo mondo antico» che permea alcune delle opere dell’artista, pregne di materia, manualità e teatralità in quanto «rappresentazione di vita». D’altronde, esponente di spicco negli anni Sessanta del movimento Arte Povera, Ceroli realizzerà numerose scenografie per il teatro, il cinema e la televisione, collaborando con Luca Ronconi, Pier Paolo Pasolini, Mauro Bolognini, Goffredo Petrassi e Giuseppe Sinopoli, solo per citarne alcuni. Il costante richiamo all’arte classica, presente nelle sue sculture, è evidente anche nei mobili, nei divani e nelle poltrone squadrate con schienali e braccioli pervasi da stecche sagomate e vibranti o, in modo particolare, nei tavoli rotondi con l’intarsio centrale che riproduce la rosa dei venti o nelle sedie dagli alti schienali dechirichiani o, ancora, nei letti con imponenti testiere che ricordano maestosi mascheroni rinascimentali. Negli spazi di Carrozzeria900 gli arredi di Ceroli sembrano attori silenziosi in un’atmosfera sospesa, fuori del tempo ma, contemporaneamente, la loro possente fisicità rispecchia il desiderio del loro creatore e, cioè, essere «sculture da toccare, da usare».