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Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliRecentemente inaugurata al Mag-Museo Alto Garda, «Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio», è la prima esposizione museale dedicata al fotografo Claudio Orlandi (Roma, 1975), finalista del premio Driving Energy di Terna. Le sue immagini indagano le trasformazioni più estreme del pianeta e, in questa occasione, il suo sguardo si è concentrato sui ghiacciai, testimoni dell’urgenza della crisi climatica: non vi sono visioni solenni della natura nella sua imponenza ieratica, ma ghiacciai avvolti in teli che ne rivelano la fragilità e la sofferenza.
Nato a Roma nel 1975, Orlandi opera nell’ambito della fotografia sociale e ambientale, esplorando montagne, deserti e distese polari. La mostra, curata da Matteo Rapanà e Alessia Locatelli, sarà visitabile fino al 6 gennaio e, dopo la pausa invernale, il museo riaprirà il 21 marzo 2026, in occasione della Giornata Mondiale dei Ghiacciai, per consentire ai visitatori di ammirarla fino al 14 giugno.
La stagione espositiva del Mag proseguirà a luglio con un nuovo capitolo dedicato all’immaginario del Lago di Garda, attraverso un percorso che ne ripercorrerà la storia visiva nei manifesti d’epoca.
Oltre alla programmazione espositiva, il museo offre al pubblico un ricco calendario di eventi, che si intensifica ogni anno durante la stagione invernale. A dicembre e a inizio gennaio il Mag apre con orari straordinari dalle 10 alle 18 (calendario su museoaltogarda.it) e, oltre alle iniziative per famiglie e bambini, tutti i sabati alle 10,30 propone visite guidate incluse nel biglietto, ogni volta diverse per taglio tematico, per approfondire le collezioni e le trasformazioni del paesaggio.
Il programma prende ha preso avvio il 7 dicembre con un percorso che accompagna i visitatori dalle vedute ottocentesche alla fotografia contemporanea. Il 14 dicembre il tema è stato il dialogo tra lago e montagna, mentre dal 21 dicembre l’attenzione si concentra sugli «imperdibili» del Mag, una selezione di opere di particolare valore storico e artistico. Il 28 dicembre l’itinerario sarà dedicato ai simboli del potere, dalla Preistoria all’età romana, e il 4 gennaio si chiuderà con un approfondimento sull’arte in movimento.
Il Museo Alto Garda, fondato nel 1904 come Museo Civico, ha sede nella Rocca, antico castello medievale affacciato sull’estremità settentrionale del Lago di Garda.
Oltre alle mostre temporanee, sviluppate con una particolare attenzione al tema del paesaggio, conserva un patrimonio che spazia dalla preistoria alla contemporaneità, valorizzato nelle esposizioni permanenti dedicate all’archeologia, con importanti statue-stele rinvenute sul territorio, e nella pinacoteca, dove sono esposte, tra le altre, opere di Pietro Ricchi, Vincenzo Vela e Francesco Hayez. A queste si affianca una sezione dedicata alla storia, non solo in chiave locale: il territorio, crocevia di influenze mitteleuropee, fu infatti frequentato da intellettuali come Heinrich e Thomas Mann, i fratelli Brod e Franz Kafka.
La Rocca è una delle tre sedi espositive del Mag, insieme alla Torre Apponale e a Forte Garda sul monte Brione, che integra il percorso dedicato alla memoria della Grande Guerra, elemento fondamentale per la storia del territorio e parte integrante dell’allestimento museale. Ciascuna sede propone programmi e modalità di visita specifici, costantemente aggiornati sui canali ufficiali del museo.