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Una veduta della mostra «Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia, 1932-1942» a Le Stanze del Vetro di Venezia

Photo Enrico Fiorese. Courtesy Le Stanze del Vetro

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Una veduta della mostra «Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia, 1932-1942» a Le Stanze del Vetro di Venezia

Photo Enrico Fiorese. Courtesy Le Stanze del Vetro

La magia del vetro protagonista per una settimana a Venezia

Oltre 200 eventi per 300 partecipanti provenienti da 54 Paesi. Per la IX edizione dell’appuntamento lagunare si rinnova la partecipazione delle fornaci di Murano aperte a scopo dimostrativo e con ulteriori proposte espositive

Con #TheMagicOfGlass dal 13 al 21 settembre si rinnova l’appuntamento con la IX edizione della Venice Glass Week. Oltre 200 eventi (tra Venezia, Murano e Mestre) per un totale di 300 partecipanti provenienti da 54 Paesi selezionati dal comitato scientifico presieduto da Rosa Barovier Mentasti e composto da Nina Alessandri, Cristina Beltrami, Jean Blanchaert, Rainald Franz, Mikkel Hammer Elming, Susanne Jøker Jhonson, Cristina Tonini e Alma Zevi. 130 in tutto le sedi per un programma ricchissimo che coniuga mostre temporanee, laboratori, incontri, workshop, eventi e visite guidate anche all’interno delle fonaci muranesi coinvolgendo in maniera capillare il tessuto culturale e artigianale, in Laguna e in terraferma. 

La valorizzazione del vetro artistico anche nella sua espressione contemporanea trova concreta applicazione in particolare all’interno di due grandi Hub con mostre collettive che presentano artisti e designer del panorama internazionale selezionati attraverso una open call. A Palazzo Loredan, sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, trovano spazio i lavori di 50 artisti affermati e mid-career; nella sede della Fondazione Bevilacqua La Masa, in Piazza San Marco, quelli di 30 designer under 35. Il dialogo con istituzioni culturali e museali prosegue alle Gallerie dell’Accademia con le 12 sculture in vetro dalle forme astratte di Tristano di Robilant e realizzate dalla vetreria Muranese Anfora, abbraccia le principali gallerie in città (tra cui Victoria Mirò, Marignana Arte, Negropontes, Caterina Tognon), include immancabilmente Le Stanze del Vetro sull’Isola di San Giorgio (dove rimane in calendario fino al 23 novembre «Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia, 1932-1942») e le visite guidate agli Archivi del Centro Studi del Vetro (Istituto di Storia dell’Arte, Fondazione Giorgio Cini). Valore aggiunto è, anche quest’anno, la partecipazione delle fornaci muranesi che aprono le proprie porte non solo a scopo dimostrativo ma con ulteriori proposte espositive (da Wave Murano Glass a Fratelli Toso), nonché la possibilità per il pubblico di poter conoscere realtà come Casa Yali che con «Insenature», personale dell’artista Geraldina Bassani Antivari, presenta sculture in vetro soffiato ispirate al corpo femminile o lo studio privato di Michela Cattai (già coinvolta a Palazzo Loredan) in cui la designer milanese presenta un’anteprima della futura mostra che si terrà al Museo Archeologico Nazionale di Venezia.

«Sono felice, commenta David Landau, Trustee di Pentagram Stiftung, tra le realtà organizzatrici dell’iniziativa, di constatare come The Venice Glass Week sia diventata, anno dopo anno, una manifestazione conosciuta in tutto il mondo, una celebrazione autentica, corale e contemporanea di un materiale magico e senza tempo. Una delle caratteristiche principali di questo festival è proprio la sua internazionalità: basti pensare che nei suoi due centri nevralgici, l’Hub principale e quello dedicato agli under 35, sono presenti più di 80 artisti e designer provenienti da ogni parte del mondo. A dimostrazione che Venezia rimane il polo attrattivo più importante per chi vuole lavorare con il vetro. Molti, e particolarmente i giovani sono più a loro agio con l’arte contemporanea, essendo espressione del loro stesso Zeitgeist. Inserire opere di arte contemporanea nei musei di arte antica (così come anche quest’anno avviene con i magnifici vetri di Tristano di Robilant, alle Gallerie dell’Accademia) è al tempo stesso interessante ed eccitante. Questo dialogo tra antico e contemporaneo è ora pratica comune: costringe il visitatore a riflettere su cosa accomuna e cosa distingue l’arte del passato da quella del presente». Il programma completo è disponibile sul sito web.

«Gioco», Vetrate Artistiche Murano. Vero Casanova 2025. Photo: Zetagroup

Emi Yamada, «Toho Challenge», perle di vetro da Hiroshima, Biblioteca Vez

Veronica Rodenigo, 11 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

La magia del vetro protagonista per una settimana a Venezia | Veronica Rodenigo

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