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Omaggio a Louise Bourgeois a Berlino
- Francesca Petretto
- 04 maggio 2018
- 00’minuti di lettura


Louise Bourgeois, «Untitled», 2005. Tessuto, filo, gomma, acciaio inossidabile, legno e vetro. Collection The Easton Foundation © The Easton Foundation VG Bild-Kunst. Foto: Christopher Burke
La donna non è un sacco
Omaggio a Louise Bourgeois a Berlino
- Francesca Petretto
- 04 maggio 2018
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliCon la mostra «The Empty House», aperta sino al 29 luglio, lo Schinkel Pavillon dedica un omaggio a Louise Bourgeois (Parigi, 1911-New York, 2010). Sono esposte in particolare le sue «forme a sacco», foderi di tela vuoti o imbottiti, trasparenti o opachi. Si tratta del punto d’arrivo della poetica dell’artista, che negli ultimi vent’anni di vita raffigura il corpo femminile come un sacco di stoffa, pieno o vuoto a seconda delle età della vita della donna e del suo potere procreativo.
Il sacco di tela è anche entità architettonica, metafora della casa, così come lo è nel nostro immaginario il seno della madre: un sacco vuoto è una casa vuota e dunque una donna sterile, senza latte; un sacco pieno, al contrario, è trionfo di femmineo e natura, focolare della casa materna. La «cultura dei ruoli di genere» costringe il corpo femminile al suo ruolo riproduttivo di contenitore: la Bourgeois si interroga sugli effetti psicosociali di questo condizionamento sulla vita delle donne e sulla possibilità di affermarsi in quanto donna avanti negli anni e artista donna.
Le opere esposte a Berlino sono dell’ultimo periodo e mostrano come arte e vita fossero divenute per l’autrice un tutt’uno, come nell’installazione «Peaux de lapins, chiffons ferrailles à vendre» (2006) o nelle quattro vetrine che per la prima volta vengono mostrate insieme, l’una accanto all’altra; l’ultima risale al 2010.

Louise Bourgeois, «Untitled», 2005. Tessuto, filo, gomma, acciaio inossidabile, legno e vetro. Collection The Easton Foundation © The Easton Foundation VG Bild-Kunst. Foto: Christopher Burke